lunedì 19 dicembre 2016

Recensione Raw episodio 132 (23 ottobre 1995)

Recensione Raw 132
23 ottobre 1995 da Brandon (Manitoba, Canada)
Durata show: 45:11
Rating: 2.2 (vs Nitro #8: 2.6)

Di ritorno da In Your House 4, la sigla di Raw è cambiata nuovamente e si parte subito con la 20 men Battle Royale.

WWF Intercontinental Title #1 Contendership: Aldo Montoya vs. Bam Bam Bigelow vs. Barry Horowitz vs. Bob Holly vs. Duke Droese vs. Fatu vs. Hakushi vs. Henry O. Godwinn vs. Hunter Hearst Helmsley vs. Isaac Yankem DDS vs. Jean-Pierre LaFitte vs. Kama vs. King Kong Bundy vs. Marty Jannetty vs. Owen Hart vs. Rad Radford vs. Savio Vega vs. Sid vs. Skip vs. The 1-2-3 Kid [Battle Royal]
Sid viene considerato il favorito alla vittoria. Aldo Montoya, Fatu e Skip sono fra i primi eliminati, segno che ormai hanno perso qualsiasi considerazione. Dopo la pausa pubblicitaria il numero di partecipanti è dimezzato, praticamente sono state tagliate via tante eliminazioni, fra cui Horowitz e 1-2-3 Kid, poi se ne va anche Yankem. Poi a sorpresa Bigelow elimina Sid (che credevo avrebbe vinto). Seconda pausa pubblicitaria dove va fuori anche Bam Bam. Da questo momento la sfida cresce in intensità e alla fine rimangono Jannetty e Owen Hart a giocarsi la vittoria quando LaFitte e Vega sono eliminati. British Bulldog interviene e attacca Jannetty che era all’esterno del ring, permettendo a Owen di eliminarlo e vincere il match e la title shot alla cintura intercontinentale dopo 20 minuti e 7 secondi. 7-/10, la stipulazione non mi è mai piaciuta ma qui è gestita in modo sensato, specialmente nelle fasi finali. Purtroppo una grande parte delle eliminazioni avviene nella prima pausa pubblicitaria. Owen Hart ottiene un’opportunità per affrontare il campione Razor Ramon. Chiaramente il pubblico canadese non è dispiaciuto.
Breve intervista a Owen Hart dopo la vittoria, in cui ancora una volta si proclama il migliore fra i due fratelli.

Dopo l’assenza di In Your House Report credevo che questo segmento fosse chiuso, e invece arriva il Survivor Series Report (o come lo hanno chiamato stavolta a scopo pubblicitario), presentato da Dok Hendrix che è pure troppo energico per i miei gusti. Viene confermato Diesel contro Bret Hart per la cintura mondiale, mentre viene sancita una strana sfida 4 contro 4 fra lottatori che non sono nemmeno alleati fra loro, per vedere come si comporteranno. I due capitani probabilmente sono Shawn Michaels e Owen Hart (o Razor Ramon). Breve promo di Ahmed Johnson che rassicura di essere dalla parte di HBK.

Avatar vs. Brian Walsh
Avatar è Al Snow, che qui è ancora un nuovo talento ed entra smascherato per poi indossare una maschera da ninja. Avatar sbaglia una mossa aerea ma rimedia poco dopo, comunque sembra un po’ in difficoltà nella sfida nonostante sia a senso unico, chiudendo con una variante dello Splash per la vittoria in 2 minuti e 25 secondi. Squash.

Vignetta su Goldust, che la prossima settimana affronterà Savio Vega.

WWF World Women's Title Match: Bertha Faye (w/Harvey Wippleman) (c) vs. Alundra Blayze
Ormai sembrano le due ultime due lottatrici importanti rimaste in federazione. Il match non è buono, in alcune parti è veramente goffo con alcuni errori della Faye. Nel finale lei manca uno Splash in corsa e si blocca per non colpire il manager, ma l’avversaria esegue un German Suplex per la vittoria. Alundra Blayze torna campionessa femminile. 4.5/10, match deludente, molto sotto a come poteva uscire. Il finale è uscito abbastanza bene per fortuna, ma è l’unica nota positiva.
Bertha Faye rincorre Wippleman, dandogli la colpa della sconfitta.

Intervista di Jim Ross a Shawn Michaels, che non si è ancora ripreso dall’attacco subito, però tornerà a lottare a Survivor Series.


Voto finale: 4.5/10, non si tratta di una buona puntata, anche se la Battle Royale è perlomeno accettabile fino alla parte veramente buona, cioè il confronto finale fra Owen Hart e Marty Jannetty, che risulta ben fatto e con buone manovre. L’intervento di British Bulldog è accettabile. Il debutto di Avatar non funziona bene, è una sfida da meno di tre minuti con un errore di esitazione all’inizio e pure alla fine, non proprio il miglior modo per presentare un ‘ninja’. Il match femminile è pessimo, sicuramente sotto ogni aspettativa.

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