domenica 4 dicembre 2016

Recensione Nitro episodio 3 (18 settembre 1995)

Recensione WCW Nitro 03
18 settembre 1995 da Johnson City (Tennessee)
Durata show: 44:29
Rating: 1.9 (vs Raw #127: 2.7)

Di ritorno da Fall Brawl 1995, si parte con un’ambulanza che ha all’interno Taskmaster e The Giant, il responsabile del KO causato a Hulk Hogan dopo i War Games. Il gigante continua a parlare di André come ‘suo padre’, continuando con questa storia del figlio e dicendo che non cercherebbe mai la sua approvazione per quello che ha fatto.

WCW World Tag Team Title Match: Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray) (w/Sister Sherri) (c) vs. The American Males (Marcus Alexander Bagwell & Scotty Riggs)
Bagwell è ancora un lottatore di seconda categoria, ma qui è accettabile in squadra con Riggs, nonostante sembri la classica sfida contro due lottatori di basso valore. Sherri interviene per usare il suo tacco contro Bagwell, ma il colonnello Parker fa irruzione e la porta via, così Bagwell evita un Powerslam e cade addosso a Booker T per lo schienamento dopo 4 minuti e 40 secondi. Wow, cambio di campioni del tutto inaspettato. 6/10, il match in sé non è nulla di particolare, sfida breve ma c’è una grande sorpresa e questo è uno dei punti forti dello show. Probabilmente nessuno si aspettava di vedere gli American Males uscire con le cinture appena vinte dagli Harlem Heat.

Intervista sul ring a Ric Flair, che si rivolge a Brian Pillman (che gli ha causato la sconfitta contro Arn Anderson) e lo minaccia in vista della loro sfida, poi si rivolge anche ad Anderson.

Johnny B. Badd vs. Paul Orndorff
Paul Orndorff è tornado Mr. Wonderful, si porta dietro uno specchio e ha una musica d’ingresso da brano d’opera spettacolare. Anche sul ring il suo atteggiamento è cambiato, più aggressivo e motivato, arriva anche a muso duro con l’arbitro. Johnny arriva da un match da 30 minuti contro Brian Pillman, perciò è visibilmente stanco. Il match è standard e Johnny si concede qualche tuffo per cercare di sconfiggere l’avversario, ma Orndorff evita un Piledriver e chiude con un lento Roll-up per la vittoria in 6 minuti e 40 secondi (sembra più breve perché c’era una pubblicità di mezzo). 6-/10, abbastanza standard, ma non è male. È strano vedere Johnny B. Badd perdere dopo aver vinto una title shot la sera prima, però è crollato contro un avversario che è tornato a far parlare di sé.

Ci troviamo sulla spiaggia, dove “Macho Man” Randy Savage si sta allenando ai pesi, ma viene attaccato da Taskmaster, che gli fa cadere addosso i pesi, infortunandolo, ma Ric Flair arriva a salvarlo (Flair?!?). O forse non è infortunato perché Savage si presenta sul ring ed appare sospettoso, dicendo che Hogan è un pessimo giudice di persone, infatti è convinto che Lex Luger sia realmente un traditore e alleato del Dungeon of Doom, ma sospetta anche di Sting e Jimmy Hart. A quel punto dice che l’unico di cui ci si può fidare è lui. Luger non accetta questa critica e ribatte che anche Savage vuole combattere per la cintura mondiale WCW e quindi di avere dei piani personali. Poi spiega di essersi unito alla WCW per giocare con i ‘grandi’ e Macho Man si considera uno di loro. I due lottatori sono sul punto di attaccarsi, ma “Mean” Gene li ferma. Grande segmento, di quelli elettrizzanti fra due lottatori di punta.

Vengono mostrati i filmati dei due attacchi di The Giant a Hulk Hogan, il primo in cui gli ha distrutto la moto, il secondo dopo i War Games in cui lo ha stritolato fino a spezzargli il collo (sappiamo che non è nulla di così grave, ma viene accentuato l’effetto).

Flyin' Brian vs. Ric Flair
Non è il migliore match che potrebbe arrivare da loro, ma c’è un Dropkick incredibilmente alto di Pillman come contrattacco a un tuffo di Flair dalla terza corda che mi è rimasto impresso. Brian fallisce il Diving Splash, poi Flair gli applica la Figure 4 Leg Lock, costringendolo alla resa in 5 minuti e 24 secondi. 6.5/10, la migliore sfida di uno show che si mantiene sugli stessi livelli qualitativi, purtroppo molto sotto a quanto potrebbero fare se Pillman non arrivasse da una sfida di 30 minuti.

Ric Flair prende il microfono e dice di voler affrontare Arn Anderson la prossima puntata di Nitro.

Voto finale: 6.5/10, anche il terzo episodio svolge bene il suo lavoro, mandando avanti le rivalità in corso e creando situazioni interessanti. L’utilizzo del Dungeon of Doom è ridotto al minimo, perciò non c’è nemmeno nulla di lontano dal realismo (in realtà c’è ed è il segmento della spiaggia con Randy Savage). Il confronto fra Macho Man e Lex Luger sul ring è ben riuscito, così come l’intervista a Ric Flair. I match non sono granché, da Pillman contro Flair mi sarei aspettato qualcosa di migliore. Il cambio delle cinture di coppia arriva dal nulla, ma funziona quando si deve lasciare impressa l’idea che questo è lo show del lunedì sera e che tutto può succedere, qualcosa che Raw faceva soltanto all’inizio nel ’93 e poi si è dimenticato quanto fosse importante.

Nitro: 6.5; Raw: 5. Il punto settimanale va a Nitro.


Nitro 2 – Raw 0

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