Recensione WCW Nitro 11
13 novembre 1995 da Jacksonville
(Florida)
Durata show: 45:30
Rating: 2.0 (vs Raw #135: 2.6)
Puntata non in diretta per Nitro, che si apre con Hulk Hogan
avvolto da un telo nero, una maschera scura e con una spada in suo possesso, si
comporta da membro del Dungeon of Doom anche se il suo obiettivo è di
distruggerlo. Hogan di promo strani ne ha fatti parecchi, ma questo li supera
tutti.
Meng (w/The Taskmaster) vs. Randy Savage
Match decisamente standard, nulla di particolare da segnalare
a parte un dominio eccessivo nella fase finale per Savage contro un avversario
che fino a quel momento era di buon livello. Arriva il Flying Elbow Drop e
Macho Man chiude dopo 4 minuti e 51 secondi. 5.5/10, nella norma, il tipico
match incentrato su un singolo lottatore.
Lex Luger aggredisce Randy Savage e lo getta contro il palo
d’acciaio all’esterno del ring per completare l’assalto.
Chris Benoit vs.
Kensuke Sasaki
Sarebbe un match imperdibile se fosse durato dieci minuti in
più! Invece è una sfida breve per regalare un po’ di spettacolo a minutaggio
ridotto. C’è equilibrio ma nel finale Benoit esegue la combo di Suplex per poi
chiudere con un Dragon Suplex dopo 2 minuti e 39 secondi. 7/10, di più non
posso dare vista la breve durata, però di certo non è a senso unico e non è mai
noioso.
WCW World Television Title Match: Johnny B. Badd (c) vs. Eddie Guerrero
La battaglia dei due wrestler baffuti è sicuramente
interessante, Guerrero ha sempre fatto buone prestazioni anche in pochi minuti
e qui ha tutto il tempo per mostrare le sue qualità, mentre Johnny B. Badd
tende a essere una garanzia. Il match ha diverse manovre acrobatiche senza
nessuna fase di chiusura, infatti termina per tempo limite dopo 10 minuti.
7+/10, non c’è nulla di indimenticabile ma risulta uno di quei match che si
seguono facilmente e che intrattengono per dieci minuti.
Arriva la stretta di mano fra Johnny e Guerrero dopo la
sfida.
Jimmy Hart ammette che l’unica cosa che gli interessava era
di privare Hulk Hogan della cintura mondiale, mentre Kevin Sullivan spiega che
ci saranno 60 lottatori da tutto il mondo per cercare di conquistarla. The Giant
è sicuro che sarà lui a vincerla e ritornare campione.
Dean Malenko vs. Sting
Malenko è un rivale tecnico per Sting e infatti mostra le sue
capacità in una sfida che ovviamente non può vincere vista la differenza di
status fra loro. Il wrestler cerca di chiudere con la Texas Cloverleaf ma Sting
chiude con uno schienamento a culla dopo 7 minuti. 6.5/10, più che okay per un
match non eccessivamente lungo, con una buona psicologia ma due lottatori
troppo diversi per immedesimarsi nella loro lotta. Il finale è accettabile.
Sting è intervistato da “Mean” Gene e deve rispondere
all’accusa di Hogan di essersi avvicinato a Lex Luger. Il lottatore non ha
nulla contro Hulk e accetta la sfida che gli è stata lanciata e si
affronteranno nel prossimo episodio di Nitro.
Voto finale: 6.5/10, un altro episodio che
intrattiene bene con un mix adatto di Wrestling lottato e segmenti. Il promo di
Hulk Hogan è fra i suoi più strani di sempre, si comporta come un membro del
Dungeon of Doom con lo scopo di annientarlo. Dean Malenko viene messo alla prova
contro Sting, mentre il tempo limite di 10 minuti è strano e abbastanza
ridicolo, dovrebbe essere esteso a 15 minuti per uno show della durata di
Nitro. Non c’è nulla di davvero sgradevole nello show e questa è la ragione per
cui lo piazzo sopra la sufficienza.
Nitro, voto 6.5; Raw, voto 3.5. Il punto settimanale va a Nitro,
che qui ha stravinto.
Nitro 9 – Raw 1
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