venerdì 30 dicembre 2016

Recensione Nitro episodio 11 (13 novembre 1995)

Recensione WCW Nitro 11
13 novembre 1995 da Jacksonville (Florida)
Durata show: 45:30
Rating: 2.0 (vs Raw #135: 2.6)

Puntata non in diretta per Nitro, che si apre con Hulk Hogan avvolto da un telo nero, una maschera scura e con una spada in suo possesso, si comporta da membro del Dungeon of Doom anche se il suo obiettivo è di distruggerlo. Hogan di promo strani ne ha fatti parecchi, ma questo li supera tutti.

Meng (w/The Taskmaster) vs. Randy Savage
Match decisamente standard, nulla di particolare da segnalare a parte un dominio eccessivo nella fase finale per Savage contro un avversario che fino a quel momento era di buon livello. Arriva il Flying Elbow Drop e Macho Man chiude dopo 4 minuti e 51 secondi. 5.5/10, nella norma, il tipico match incentrato su un singolo lottatore.
Lex Luger aggredisce Randy Savage e lo getta contro il palo d’acciaio all’esterno del ring per completare l’assalto.

Chris Benoit vs. Kensuke Sasaki
Sarebbe un match imperdibile se fosse durato dieci minuti in più! Invece è una sfida breve per regalare un po’ di spettacolo a minutaggio ridotto. C’è equilibrio ma nel finale Benoit esegue la combo di Suplex per poi chiudere con un Dragon Suplex dopo 2 minuti e 39 secondi. 7/10, di più non posso dare vista la breve durata, però di certo non è a senso unico e non è mai noioso.

WCW World Television Title Match: Johnny B. Badd (c) vs. Eddie Guerrero
La battaglia dei due wrestler baffuti è sicuramente interessante, Guerrero ha sempre fatto buone prestazioni anche in pochi minuti e qui ha tutto il tempo per mostrare le sue qualità, mentre Johnny B. Badd tende a essere una garanzia. Il match ha diverse manovre acrobatiche senza nessuna fase di chiusura, infatti termina per tempo limite dopo 10 minuti. 7+/10, non c’è nulla di indimenticabile ma risulta uno di quei match che si seguono facilmente e che intrattengono per dieci minuti.
Arriva la stretta di mano fra Johnny e Guerrero dopo la sfida.

Jimmy Hart ammette che l’unica cosa che gli interessava era di privare Hulk Hogan della cintura mondiale, mentre Kevin Sullivan spiega che ci saranno 60 lottatori da tutto il mondo per cercare di conquistarla. The Giant è sicuro che sarà lui a vincerla e ritornare campione.

Dean Malenko vs. Sting
Malenko è un rivale tecnico per Sting e infatti mostra le sue capacità in una sfida che ovviamente non può vincere vista la differenza di status fra loro. Il wrestler cerca di chiudere con la Texas Cloverleaf ma Sting chiude con uno schienamento a culla dopo 7 minuti. 6.5/10, più che okay per un match non eccessivamente lungo, con una buona psicologia ma due lottatori troppo diversi per immedesimarsi nella loro lotta. Il finale è accettabile.

Sting è intervistato da “Mean” Gene e deve rispondere all’accusa di Hogan di essersi avvicinato a Lex Luger. Il lottatore non ha nulla contro Hulk e accetta la sfida che gli è stata lanciata e si affronteranno nel prossimo episodio di Nitro.

Voto finale: 6.5/10, un altro episodio che intrattiene bene con un mix adatto di Wrestling lottato e segmenti. Il promo di Hulk Hogan è fra i suoi più strani di sempre, si comporta come un membro del Dungeon of Doom con lo scopo di annientarlo. Dean Malenko viene messo alla prova contro Sting, mentre il tempo limite di 10 minuti è strano e abbastanza ridicolo, dovrebbe essere esteso a 15 minuti per uno show della durata di Nitro. Non c’è nulla di davvero sgradevole nello show e questa è la ragione per cui lo piazzo sopra la sufficienza.

Nitro, voto 6.5; Raw, voto 3.5. Il punto settimanale va a Nitro, che qui ha stravinto.


Nitro 9 – Raw 1

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