Recensione Backlash 2001
29 aprile 2001 da Rosemont (Illinois)
Durata show: 2:44:24
Backlash è sempre un evento piazzato nel momento ideale per
chiudere rivalità ancora aperte dopo Wrestlemania e farne partire di nuove, un
ottimo punto di svolta che spesso funziona bene. Al tavolo di commento ci sono
Jim Ross e Paul Heyman.
The Dudley Boyz (Bubba Ray Dudley, D-Von Dudley & Spike Dudley) vs. The
X-Factor (Albert, Justin Credible & X-Pac)
Voto: 6+/10. Una sfida d’apertura divertente senza particolari sorprese. I
Dudley Boyz uniti sono uno spettacolo da vedere, mentre trovo sprecato X-Pac in
questo periodo, con il suo talento lo si poteva utilizzare meglio, invece di
apparire come un riempitivo da mettere insieme ad altri wrestler. La sfida
viene vinta proprio dall’X-Factor, con X-Pac che chiude per schienamento in 8
minuti. Nulla di particolare ma la qualità è valida.
Al termine del match, i Dudley Boyz si prendono la loro
rivincita sugli avversari ed X-Pac viene gettato con una 3D su un tavolo.
Arriva nell’arena la “Duchessa di Queensbury”, con una
parrucca e il vestito elegante, e William Regal la tratta come una nobile.
WWF Hardcore Title Match: Rhyno (c) vs. Raven
Voto: 7.5/10. Questo è un buon match Hardcore, non c’è molta psicologia, ma
sapete… è l’hardcore che funziona, quello un po’ ignorante che strappa qualche
risata, senza violenza. Bidoni della spazzatura, un carrello della spesa,
addirittura Rhyno ci finisce ‘dentro’. Alla fine è la Gore di Rhyno a chiudere
il match in 8 minuti e 11 secondi per schienamento, permettendogli di mantenere
la cintura. Molto divertente, nulla di eccezionale ma funziona quanto
serve, due ottimi lottatori che risentono un po’ di non essere le stelle
principali come in ECW, ma allo stesso tempo contribuiscono a una divisione nel
migliore dei modi.
Shane McMahon legge un libro delle favole in cui prevede la
caduta del gigante contro di lui. Stephanie lo interrompe e gli suggerisce di
scusarsi con loro padre per avergli rubato la WCW prima che potesse prenderla
lui, ma Shane non l’ascolta. In questo periodo il lottatore/nuovo ‘padrone’ WCW
è ancora molto amato dal pubblico.
Steve Austin arriva nell’arena e si sottrae a un’intervista.
Di nuovo un segmento (inutile) con la Duchessa di Queensbury,
con Regal che scaccia The Coach (lì come intervistatore) perché non è degno di
intervistarla.
Chris Jericho vs. William Regal (w/The Duchess Of Queensbury) [Duchess
Of Queensbury Match]
Voto: 7.5/10. Le regole del match? Non spiegate, tant’è che pure Jericho ne
paga le conseguenze visto che la duchessa da bordoring si permette di fare
quello che vuole per favorire Regal. Prima viene svelato che la contesa è
divisa in round, poi Jericho sottomette l’avversario ma le sottomissioni non
valgono. Regal si fa squalificare usando lo scettro, ma la duchessa decide che
non ci sono squalifiche. Jericho attacca la duchessa e le applica la Walls of
Jericho, questo permette a Regal di attaccarlo e vincere scorrettamente per
schienamento dopo 12 minuti e 34 secondi. Non il migliore Jericho
contro Regal che poteva uscire sul piano tecnico, ma l’intrattenimento è
ottimo, perciò nessuna lamentela da parte mia a riguardo di questo match del
tutto inusuale.
Vince McMahon e Big Show discutono una strategia prima del
match contro Shane.
Kurt Angle prima del match trova il modo per criticare il
pubblico di Chicago.
Chris Benoit vs. Kurt Angle [Ultimate Submission 30-Minutes Match]
Voto: 8+/10. Lasciare a questi due lottatori 30 minuti è una garanzia di
qualità. Inoltre per un match di questa durata ci sono parecchie sottomissioni,
alcune senza nemmeno ricorrere alle mosse caratteristiche di Angle e Benoit (ad
esempio un fantastico Jujigatame). L’eroe olimpico si porta in vantaggio 1-0,
il canadese pareggia, poi Angle raggiunge il 3-1 (anche usando scorrettezze) ma
viene recuperato e si finisce sul 3-3. Quando Kurt Angle pensa che sia tutto
finito, viene deciso l’Overtime, perciò si va alla ‘Sudden Death’, quindi alla
sottomissione vincente ed è Benoit a farlo cedere nella Crippler Crossface per
vincere 4-3 dopo 31 minuti e 33 secondi totali. Uno di quei match che fa
sognare i puristi della tecnica, anche se è elaborato e cerca di raccontare una
storia che va oltre alla semplice qualità della lotta. Non è perfetto, ci sono
delle fasi dispersive che arrivano quasi ad annoiare lo spettatore, perciò non
è sicuramente la loro migliore sfida.
Breve intervista a Triple H e Stephanie McMahon.
Shane McMahon vs. The Big Show [Last Man Standing Match]
Voto: 7+/10. Shane McMahon ha cercato di ingaggiare Big Show nel tentativo
di rilanciare la WCW (quando ancora era un piano concreto quello di provare a
ripristinare Nitro, per fortuna o purtroppo senza successo), ma lui ha scelto
di allearsi con Vince McMahon. Questo è il famoso match del volo assurdo da
un’altezza elevata di Shane McMahon. Veramente impressionante, ho avuto i
brividi a pensare a quanto avesse rischiato (perché è perfino più alto del
tetto dell’Hell in a Cell). La parte iniziale non è granché, quando poi
interviene Test a favore di Shane la situazione migliora notevolmente e la
sfida si sposta all’esterno. Alla fine Shane vince proprio grazie al suo volo
insano su Big Show, schienandolo in 11 minuti e 55 secondi. Sida
salvata dalla parte finale, con un tuffo che non ha alcun trucco, visto che
viene inquadrato da molte angolature.
Altro segmento con Triple H e Stephanie, ma stavolta c’è
anche Vince McMahon con loro.
WWF European Title: Matt Hardy (w/Jeff Hardy) (c) vs. Christian (w/Edge)
vs. Eddie Guerrero [Triple Threat Match]
Voto: 7/10. Matt Hardy ha vinto la cintura europea da Guerrero in una
puntata di Smackdown. Qui gli interventi esterni fanno la differenza, Edge
aiuta Christian, Jeff Hardy aiuta Matt. Sfida caotica dove alla fine Hardy
riesce a chiudere per schienamento su Christian dopo 6 minuti e 37 secondi. Breve e con interventi esterni, tuttavia funziona perché risulta un buon
triangolare con il risultato incerto fino all’ultimo momento.
WWF World Heavyweight Title / WWF Intercontinental Title / WWF World Tag
Team Title: Kane & The Undertaker (c) [Tag Team] vs. Steve Austin (c) [World]
& Triple H (c) [Intercontinental] (w/Stephanie McMahon-Helmsley)
Voto: 7+/10. Si è formata un’alleanza fra due rivali storici, Steve Austin
e Triple H. E ovviamente non potevano che trovarsi di fronte Undertaker e Kane,
i campioni di coppia. La sfida vede nella stipulazione un cambio obbligatorio
di cintura perché chi vince si prende tutto (e sia Undertaker che Kane possono
così competere per le cinture singole dei rivali). Lo scontro è intenso, con
una rissa totale, senza stare dietro a scontri uno contro uno e vede anche
l’uso di alcune armi. Nel finale intervengono i McMahon (tranne Shane), che
causano maggiore confusione, ma soprattutto Kane viene attaccato con il
martellone di Triple H, che va a chiudere su di lui dopo 25 minuti e 2 secondi.
Triple H e Steve Austin vincono le cinture di coppia. Uno scontro epico
che non appare però così eccezionale come potrebbe sembrare, tipico main event
da era Attitude con rissa, interventi esterni e finale sporco. Però funziona
bene perché si tratta di lottatori di punta.
Voto finale: 7.5/10, si interrompe la
striscia di ‘eventi imperdibili’ che era iniziata con Royal Rumble ’01, ma
rimane pur sempre un buon evento in pay per view a seguire Wrestlemania. La
qualità di quasi tutti i match è buona o addirittura di più, l’Ultimate
Submission match fra Kurt Angle e Chris Benoit è impressionante, anche se non è
il migliore match tecnico fra di loro. Rhyno contro Raven è divertente, Jericho
e Regal regalano una storia quasi ridicola ma ben fatta, e il main event è
esattamente ciò che doveva essere, lo scontro di super potenze, con Austin che
non era mai stato così cattivo e tifato contro. Inoltre perfino dove ci si
dimentica dell’esistenza dei match ci sono validi momenti come il tuffo di
Shane McMahon da un’altezza insana e la 3D sul tavolo al termine del primo match.
Sicuramente è un evento che non mi ha lasciato deluso, mi aspettavo di meno
rispetto a quello che ha offerto.
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