martedì 11 aprile 2017

Recensione Raw episodio 157 (29 aprile 1996)

Recensione Raw 157
29 aprile 1996 da Sioux City (Iowa)
Durata show: 47:57
Rating: 2.9 (vs Nitro #33: 2.1)

Di ritorno da In Your House 7, Shawn Michaels è ancora il campione mondiale. Questa è la prima di quattro registrazioni a Sioux City prima del prossimo pay per view, un altro In Your House. Siamo inoltre all’ultima carrellata di puntate con presenti Diesel, Razor Ramon e 1-2-3 Kid, pronti a passare in WCW nel giro di un mese.

Bart Gunn vs. Mankind
Mankind sanguina dietro alla maschera e combatte una sfida equilibrata con Bart Gunn, almeno finché non comincia a dominare. Mi ricorda un po’ il match fra Vader e Razor Ramon di In Your House come struttura. Mankind alla fine sottomette il rivale con la Mandible Claw. 5.5/10, non riesco a dare la sufficienza, è un match che toglie buona parte della costruzione a Mankind, rendendo Gunn capace di resistere a molti attacchi. Match veramente lungo, doveva durare tre minuti di meno.

Intervista di Jim Ross a Bart Gunn, che non riesce a parlare per il dolore alla mandibola, ma Mankind lo attacca nuovamente. Questo significa un altro match fra loro?

Scott Taylor vs. Steve Austin (w/Ted DiBiase)
Savio Vega è al tavolo di commento per assistere da vicino a Stone Cold, con cui ha una rivalità in corso. Scotty 2 Hotty contro il futuro dominatore della federazione. Steve Austin vince facilmente per sottomissione, ma non è un match di alcun interesse, il team di commento si concentra sull’intervista a Vega. Squash.

Savio Vega lancia una sfida a Steve Austin, mettendo in palio il suo onore di caraibico. Austin ignora l’avversario ma lui lo attacca alle spalle.

Intervista sul ring di Vince McMahon a Shawn Michaels, sulla linea delle tante interviste precedenti, ma stavolta ci sono anche il suo trainer, Jim Cornette, British Bulldog e sua moglie sul ring. Cornette interrompe l’intervista di HBK, che ormai si atteggia all’icona della federazione. Il manager accusa Michaels di aver provato a conquistare il cuore della moglie di Bulldog (inespressiva come sempre, con la faccia da cane bastonato che ha sempre avuto ogni volta che la inquadravano anche in passato). Michaels si prende un sonoro schiaffo e scatta la rissa fra lui e Bulldog. Un segmento triste, intriso di falso moralismo, che invece di trattare un argomento maturo ci gira attorno e lo schiva. Siamo all’opposto di quella che sarà l’era Attitude.

WWF World Tag Team Title #1 Contendership Match: The Godwinns (Henry O. Godwinn & Phineas I. Godwinn) (w/Hillbilly Jim) vs. The New Rockers (Leif Cassidy & Marty Jannetty)
Non so perché i nuovi Rockers fossero trattati come un team inferiore agli altri, considerata la qualità di Cassidy (Al Snow) e Jannetty, che comunque non ha più la presa sul pubblico di tre anni prima. Il match ha poca importanza, di nuovo è Sunny dei Bodydonnas la protagonista, che si presenta con le cinture di coppia a bordo ring. Dopo una sfida soporifera, arriva il doppio conteggio fuori. 3/10, orrendo, una sofferenza da seguire.

Mankind viene trovato accucciato nel backstage e vuole affrontare Undertaker. Ecco, questo fa parte di una storia interessante.

Isaac Yankem DDS vs. The Ultimate Warrior
Warrior entra, domina e vince senza alcuna difficoltà, match del tutto prevedibile. Squash, impossibile immaginarlo come un main event.

Jerry Lawler è visibilmente infastidito da Warrior, perché ormai deve esserci una rivalità anche fra loro.


Voto finale: 3/10, siamo a livelli così pesanti che non si vedevano da tempo. Raw è tornato dall’episodio 154 a regalare un pessimo prodotto (che ironicamente coincide con il periodo migliore negli ascolti). Questa puntata che è Live non riesce a regalare emozioni e soprattutto non costruisce molto. Capisco che fosse un momento difficile per via dei contratti in chiusura di tre lottatori importanti e la pausa di Bret Hart, ma questa puntata è proprio inguardabile, nemmeno Ultimate Warrior che annienta velocemente il dentista risulta un momento memorabile. Ho detestato il segmento di Shawn Michaels, British Bulldog e Jim Cornette, con false pretese di moralismo che non funzionano bene. Il mio parere è che qui Raw ha toccato il fondo, tornando in piena crisi creativa senza cogliere il buon momento dato dalla serie di vittorie negli ascolti. Una puntata evitabile.

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