Recensione Raw 155
15 aprile 1996 da San
Bernardino (California)
Durata show: 49:06
Rating: 3.1 (vs Nitro #31: 2.8)
Torna Nitro in competizione ed è ancora Raw a vincere,
mantenendo il suo buon periodo negli ascolti.
Leif Cassidy (w/Marty Jannetty) vs. Marc Mero (w/Sable)
C’è il tentativo di fare un grande match ma a mio parere i
due lottatori non sembrano adatti a combattersi a vicenda, non c’è
quell’alchimia fra rivali che speravo di vedere. Non mancano le belle manovre e
i voli aerei, ma non mi entusiasma, non mi lascia nulla fuori dal pensiero che
sia ‘okay’, ma nulla più di questo. Mero vince con una manovra aerea per
schienamento. 6+/10, non è impressionante, apprezzo che ci abbiano provato ma
Cassidy è ancora inesperto e Mero non tira fuori una di quelle performance
eccezionali.
Viene mostrato il filmato dell’attacco di Diesel a Shawn
Michaels in un house show al Madison Square Garden (era già stato mostrato a
Raw) con Diesel che lo commenta e dice che ha fatto quello che doveva.
Bart Gunn vs. Steve Austin (w/Ted DiBiase)
Si parla della rivalità di Austin con Savio Vega, che lo ha
sconfitto a Superstars con una maschera per nascondere la sua identità, mentre
Bart Gunn è in una di quelle prove da lottatore singolo. Sfida tecnica gestita
per la maggior parte proprio da Stone Cold, che tiene il controllo della
situazione per diversi minuti, anche se è Gunn ad avere i momenti migliori.
Alla fine arriva la Million Dollar Dream a far cedere Gunn. 6.5/10,
dimenticabile ma è uno di quei match che servono a Stone Cold in questa fase della
carriera per mostrarlo capace e pericoloso.
Intervista a Vader, con Jim Cornette, che parla di Gorilla
Monsoon e Yokozuna, annientati proprio da Vader. Si parla poi della rivalità
con Razor Ramon, il prossimo rivale sul suo percorso. Per Ramon sarà Vader
Time. Come potete immaginare, un’intervista molto generica, ma con il solito
carisma di Cornette.
WWF Intercontinental Title Match: Goldust (w/Marlena) (c) vs. Savio Vega
Il difetto principale dei match di Savio Vega è che hanno
Vega al loro interno (mi è stato fatto presente da alcuni lettori del blog che
apprezzano i miei momenti critici, dico solo quello che penso). Quello che fa
funzionare il match è Goldust, che riceve la negatività del pubblico. La parte
finale è accesa, l’arbitro cade, Vega usa la cintura intercontinentale per
colpire il campione e schienarlo. Vince la cintura intercontinentale… anzi, no,
perché due arbitri discutono fra loro. 6.5/10, risulta un po’ pesante ma nella
seconda parte merita e diventa imprevedibile, con un finale un po’ strano.
Goldust fa un grande lavoro di costruzione del personaggio anche in questa
sfida.
Gorilla Monsoon decide che Savio Vega non sarà il campione
intercontinentale, ma la cintura viene revocata a Goldust perché è stato
schienato. Il titolo è reso vacante.
Viene mostrato Bret Hart furioso dopo Wrestlemania XII, manda
via i giornalisti, se ne va seccato dall’arena. In un’intervista registrata,
Hart dice che ha fatto quello che doveva, ha pareggiato perché non serviva che
vincesse, era lui il campione. L’unica cosa che gli importa non è il denaro ma
il rispetto, e ora sente di essere stato tradito dalla federazione. Questa è
una delle ultime apparizioni prima della lunga pausa del lottatore.
Voto finale: 5.5/10, Goldust continua ad
essere uno dei punti di forza dello show, è controverso e le storie attorno a
lui catalizzano l’attenzione più di quelle che dovrebbero riguardare i
lottatori al top (a eccezione di Shawn Michaels, che rimane il numero 1 su
tutti i fronti). I match non sono particolarmente belli, ma nemmeno terribili,
tutti dalla sufficienza in su. Il discorso di Bret Hart (un po’ come tutti i
suoi match contro Shawn Michaels) sembrano mostrare un futuro che poi si
concretizzerà, non sentirsi rispettato, lasciare la federazione e passare alla
WCW, anche se era solo una storia, poi è diventato qualcosa di più personale.
Incredibile pensare che dopo questo discorso non sia stata giocata subito la
carta del passaggio a heel al ritorno. Steve Austin già si distingue per le sue
qualità sul ring, avevano un futuro main eventer e non se ne rendevano ancora
conto (basta vedere quante energie sono spese per HHH, che ha sempre rivalità
in corso). Una puntata quasi sufficiente, con impegno dei lottatori ma non la
massima resa possibile.
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