lunedì 15 gennaio 2018

Recensione Superbrawl 1997 (23 febbraio 1997)

Recensione Superbrawl 1997
23 febbraio 1997 da San Francisco (California)
Durata show: 2:45:30

La rivalità fra Hollywood Hogan e Roddy Piper sembra giunta al capolinea nel loro atteso rematch. È proprio Piper ad aprire l’evento uscendo dalla cella ad Alcatraz dove si era isolato, per poi liberarsi e prepararsi a raggiungere San Francisco.

WCW World Cruiserweight Title: Dean Malenko (c) vs. Syxx
Voto: 7.5/10. Dean Malenko e Syxx regalano un buon match d’apertura con un ritmo non proprio perfetto ma rimane un piacere per via dell’azione intensa. Eddie Guerrero interviene per togliere dalle mani la cintura a Syxx, ma per errore si ritrova a farla finire in testa a Malenko, così Syxx va a schienare l’avversario dopo 12 minuti e rimane campione.

Ciclope, Juventud Guerrera & Super Calo vs. Konnan, La Parka & Villano IV
Voto: 8/10. Un match spettacolare, che al pubblico interessa davvero poco ma è un ottimo Trios match da Lucha Libre. Ottime combinazioni che mostrano il potenziale delle sfide 3 contro 3. Non c’è una storia da raccontare, qui si gioca sul fattore dello spettacolo fino in fondo, quando Konnan porta al suo team lo schienamento vincente in 9 minuti e 52 secondi.

WCW World Television Title: Prince Iaukea (c) vs. Rey Misterio Jr.
Voto: 7-/10. Continua il momento di gloria di Prince Iaukea contro uno fra i più amati dal pubblico. Si nota la differenza di stile di lotta fra i due lottatori, ma non c’è nulla di male in questo perché Rey Mysterio è spettacolare come al solito. La sfida manca un po’ di sostanza e si chiude con lo schienamento di Iaukea su Rey in 8 minuti e 52 secondi dopo un intervento di Steven Regal a sfavorire lo sfidante.

Arriva un gesto di stima fra i due lottatori al termine della sfida, Rey Mysterio apprezza il campione.

Buff Bagwell vs. Diamond Dallas Page
Voto: 5/10. Un match pesante da seguire, con Bagwell irritante che perde tempo mentre DDP si riscatta in poche occasioni. Nel finale interviene il nWo e dopo 9 minuti e 45 secondi Page vince per squalifica, rovinando così la possibilità di vedere un finale pulito.

WCW United States Heavyweight Title: Eddie Guerrero (c) vs. Chris Jericho
Voto: 7.5/10. Un buon confronto fra Guerrero e Jericho, all’insegna dell’agilità e del Wrestling ben fatto. Guerrero schiena l’avversario dopo 12 minuti e mantiene la cintura.

Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray) (w/Sister Sherri) vs. The Faces Of Fear (Meng & The Barbarian) vs. The Public Enemy (Johnny Grunge & Rocco Rock)
Voto: 5/10. Un altro match mediocre, non c’è granché da seguire in una sfida a tre team che non entra mai nel vivo. I Public Enemy arrivano alla vittoria (un’altra sorpresa) dopo 7 minuti e 41 secondi.

Jeff Jarrett vs. Steve McMichael (w/Debra)
Voto: 5.5/10. La rivalità è ben costruita e coinvolge Debra in un ruolo difficile da inquadrare, perché aiuta Jarrett più di quanto stia aiutando il marito. Infatti è proprio a causa dei suoi interventi che Double J riesce a schienare McMichael, sfruttando pure la valigia lasciata sul ring da lei per colpirlo e vincere in 8 minuti e 9 secondi. Niente di speciale sul piano lottato, ma a livello di storia si lascia seguire.

Chris Benoit (w/Woman) vs. Kevin Sullivan (w/Jacqueline) [San Francisco Death Match]
Voto: 6/10. Una sfida abbastanza ridicola che riesce in qualche modo a funzionare grazie ai colpi duri dei due lottatori. Woman e Jacqueline sono legate da un cinturone da Strap match e combattono anche loro. L’azione si fa intensa e nel finale è Benoit a vincere dopo una manovra ad alto rischio in cui colpisce entrambi i rivali (Jaqueline compresa) su un tavolo, arrivando allo schienamento in 8 minuti e 33 secondi.

Chris Benoit, Kevin Sullivan e Jacqueline vengono portati via in barella in una scena che pare non finire più.

WCW World Tag Team Titles: The Outsiders (Kevin Nash & Scott Hall) (w/Syxx) (c) vs. Lex Luger & The Giant
Voto: 7.5/10. The Giant combatte da solo perché Lex Luger è costretto da Eric Bischoff a non partecipare all’evento. La sfida comunque risulta piacevole, arriva addirittura una Powerbomb di Kevin Nash sul gigante. Luger fa irruzione e riesce ad aiutare Giant, che poi schiena Scott Hall dopo 8 minuti e 52 secondi per portare la vittoria e i titoli di coppia al suo team con Luger. Sicuramente è un match divertente da seguire.

WCW World Heavyweight Title: Hollywood Hogan (c) (w/Ted DiBiase) vs. Roddy Piper
Voto: 4/10. Un match disastroso, quasi insopportabile da vedere se non per le “sorprese” al suo interno. Sting e Macho Man si presentano, ma del primo poi non c’è più traccia mentre Randy Savage rimane ad “assistere” Piper, ma riesce a salvare Hogan dalla sconfitta appoggiandogli un piede sulle corde, poi aiuta il leader del nWo a ottenere una vittoria per schienamento in 10 minuti e 54 secondi. Anche Savage entra nel new World order.


Voto finale: 7.5/10, nella prima parte l’evento è di alto livello, ci sono parecchi match interessanti e validi per quanto riguarda la parte lottata. Le sorprese non mancano mai e ci sono anche delle svolte interessanti come il passaggio di Macho Man Randy Savage nel nWo, aiutando Hollywood Hogan a mantenere la cintura. Nella seconda parte l’unico match veramente godibile è quello per i titoli di coppia, con The Giant in una fra le sue migliori performance sul ring. Come prevedibile, Hogan contro Piper risulta pessimo dopo una buona costruzione, la qualità non viene regalata se non c’è la forma fisica necessaria. Dai primi tre match sembrava di assistere a uno di quegli eventi capaci di essere rivalutati in positivo anche ad anni di distanza, proprio perché ora ci si può soffermare meglio sulla qualità dei match e non serve alcuna attesa per apprezzarli. Alla fine devo dire che il match che ho preferito, e non lo avrei detto, è il 3 contro 3 fra messicani, sicuramente spettacolare mentre al pubblico sembrava non interessare nemmeno. Da recuperare anche Eddie Guerrero contro Chris Jericho, un’altra sfida che oggi guadagna maggiore sapore a causa del successo avuto da entrambi i lottatori negli anni seguenti. Quindi, l’evento in sé non porta cambiamenti drastici, ma rimane molto bello da seguire e mi ha lasciato soddisfatto.

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