lunedì 24 aprile 2017

Recensione In Your House 8 (26-28 maggio 1996)

Recensione In Your House 8: Beware of Dog
26 maggio 1996 da Florence (South Carolina)
28 maggio 1996 da North Charleston (South Carolina)
Durata show: 1:50:42

Okay, questo è un evento complicato da spiegare, viene disputato in una sera di vento forte con un temporale in città e succede qualcosa che nessuno si aspettava. Durante l’evento manca la corrente e il pubblico da casa non può più vedere lo spettacolo fino al main event (mentre prosegue nell’arena a luci spente). La sera seguente c’è l’episodio 161 di Raw, quella dopo viene fatto nuovamente In Your House 8, e non si tratta di una replica, ma di un nuovo show per tutti quelli che avevano ordinato il pay per view del 26 maggio. C’è un’unica versione sul WWE Network, in pratica prende il primo match dello show del 26, poi salta direttamente al main event (ragione per cui c’è Shawn Michaels contro British Bulldog come secondo match) e infine mostra tre match del 28 maggio.

Parte I – 26 maggio; Florence (South Carolina)
Al tavolo di commento ci sono Vince McMahon e Jerry Lawler.

Nel pre-show, gli Smoking Gunns sconfiggono i Godwinns e vincono le cinture di coppia per la terza volta in carriera, un ottimo traguardo per Bart Gunn e Billy Gunn, il quale poi avrà ancora più successo insieme a Road Dogg con i New Age Outlaws.

Breve promo di Marc Mero prima della sfida.

Hunter Hearst Helmsley vs. Marc Mero (w/Sable)
HHH ha una nuova valletta, probabilmente anche lei durerà poco come le altre. Il match è intenso e spettacolare, sicuramente il meglio che Mero e Hunter potevano offrire. La parte finale è incredibile, con Mero che si lancia all’esterno ma pare infortunarsi al ginocchio. HHH si fa distrarre da Sable, poi torna sul ring per il Pedigree, ma viene scaraventato con una catapulta contro l’angolo e Mero lo schiena per la vittoria dopo 16 minuti e 23 secondi. 8.5/10, il primo grande match della carriera di HHH avviene qui contro Marc Mero. Ottima interazione fra i due rivali.

Jim Cornette ha un piano per contrastare Shawn Michaels nel main event, ha fatto ricevere a Owen Hart la licenza per fare da manager a British Bulldog.

Shawn Michaels è pronto a combattere contro British Bulldog e si prepara alla sfida, ma ha un incontro casuale con Mr. Perfect nel backstage e i loro sguardi non promettono nulla di buono.

WWF World Heavyweight Title: Shawn Michaels (w/Jose Lothario) (c) vs. The British Bulldog (w/Diana Smith, Jim Cornette & Owen Hart)
Siamo alla fine della prima serata con il main event. Non vi siete persi nulla, il temporale si è portato via il resto dello show ma sul Network non si nota nulla. Michaels viene distratto dall’avvocato Clarence Mason, perciò Bulldog lo attacca alle spalle, ma si riprende in fretta. Il match è ottimo sul piano atletico, ha alcuni momenti morti ma il difetto principale è quello delle continue inquadrature con zoom al volto della moglie di Bulldog, inespressiva come sempre e incapace di trasmettere alcuna emozione. L’ultimo minuto è epico, Bulldog fallisce il Powerslam e Michaels lo schiena con un Bridging Suplex dopo 17 minuti e 21 secondi… ma tocca anche lui con le spalle al tappeto. Tutti festeggiano ma viene decretato il pareggio da Gorilla Monsoon. 8-/10, soffre un po’ nel ritmo ma questo è un grande match per chi ama le doti atletiche in una sfida. Era da tempo che non vedevo il britannico così motivato, mentre Michaels è il solito trascinatore.

Nessuno sembra gradire la decisione presa di far finire il match con un pareggio, di sicuro la rivalità fra Shawn Michaels e British Bulldog non termina qui.

52 minuti sul Network, siamo al termine della prima serata. Questo è il momento ideale per leggere la recensione dell’episodio 161 di Raw (del 27 maggio) prima di passare alla Parte II.


Parte II – 28 maggio; North Charleston (South Carolina)
Al tavolo di commento ci sono Jim Ross e Mr. Perfect.

Viene mostrato un filmato sul match ‘originale’ fra Vega e Austin, con l’impossibilità al buio di seguire bene l’azione, quindi DiBiase promette la vittoria di Stone Cold.

Savio Vega vs. Steve Austin (w/Ted DiBiase) [Caribbean Strap Match]
Da una parte c’è la possibilità che Savio Vega diventi l’autista personale di DiBiase, dall’altra quella che DiBiase lasci la federazione, che è una stipulazione aggiunta la sera precedente a Raw e non inclusa nel match originale. Questa è una sfida che tende a essere dimenticata nonostante l’alta qualità, Steve Austin si improvvisa Terry Funk e porta la sfida a un fascino anni ’80 fatto di sola rissa, qualcosa che finiremo per conoscere come il marchio di fabbrica del lottatore due anni dopo, e non mancano nemmeno i tentativi di Piledriver, proprio come Funk. La sfida è praticamente il Bullrope match, bisogna toccare i quattro angoli per vincere. Dopo tentativi da entrambe le parti, è Savio Vega a vincere toccando tutti gli angoli in 21 minuti e 27 secondi. 8.5/10, l’intensità è la chiave della sfida, per la prima volta vedo Savio Vega veramente motivato e capace di guidare l’azione, con Austin perfetto a causare dissesto.

Savio Vega fa cantare un coro contro Ted DiBiase, che lascia la federazione per via della stipulazione.

Vader (w/Jim Cornette) vs. Yokozuna
Posizioni da sumo per i due lottatori (o da football), con tentativi di placcaggio. Dopo mesi positivi, Yokozuna qui inizia a dare segni di problemi fisici che poi lo porteranno al ritiro. Yokozuna cerca di vendicarsi di Jim Cornette e si prepara a schiacciarlo dalla terza corda ma Vader lo toglie ed è lui a chiudere per schienamento dopo 8 minuti e 53 secondi. 5+/10, darei anche un voto maggiore ma non me la sento di invitarvi a seguire una sfida che dura almeno cinque minuti in più di quanto dovrebbe. In ogni caso, Vader è una garanzia sul ring.

Si parla del tabellone del King of the Ring, collegato ai risultati di Raw della sera precedente che non commento qui nel caso che leggiate prima la recensione di In Your House che quella dello show 161.

WWF Intercontinental Title: Goldust (w/Marlena) (c) vs. The Undertaker (w/Paul Bearer) [Casket Match]
La rivalità è stata costruita bene, Goldust si è reso inquietante e sgradevole, è forse il personaggio più creativo dell’intero 1996. Il match è lento, forse pure troppo, ma l’uso della bara dorata è buono anche se è difficile essere innovativi dopo così tanti Casket match di Undertaker, una stipulazione che viene usata molto più di quanto servirebbe. Taker rischia di finire chiuso nella bara ma si salva con un braccio, poi è Goldust che sta per essere sconfitto, ma all’interno della bara compare Mankind, che dà il colpo di grazia al Phenom e lo chiude nella bara, sigillandolo dopo 12 minuti e 36 secondi. Goldust mantiene la cintura intercontinentale. 6.5/10, un Casket match che non delude le aspettative (fra l’altro molto basse), con Goldust autentico protagonista, capace di connettere un Tombstone Piledriver dal nulla durante la sfida. Il finale per interferenza esterna è prevedibile e si è visto più volte.

Mankind se ne va, non pare avere un’alleanza con Goldust, mentre Paul Bearer riesce ad aprire la bara e rimane sorpreso che Undertaker sia sparito. Lo show si chiude con un po’ di ironia, forse involontaria, ovvero al buio con la musica di Undertaker, quel buio che due sere prima ha costretto a dividere l’evento in due parti.


Voto finale: 7.5/10, l’evento è passato alla storia per i problemi tecnici, ma la versione sul WWE Network compie prodezze per nasconderli e farlo apparire scorrevole, come se non ci fosse nemmeno una suddivisione in due serate diverse. La qualità dei match è molto più alta del previsto, Savio Vega contro Steve Austin è ottimo, Shawn Michaels contro British Bulldog non è eccezionale ma si mantiene su livelli alti, HHH contro Marc Mero è la sorpresa principale. Il Casket match svolge il suo dovere, mentre Vader contro Yokozuna non è terribile nonostante la lentezza. Non ci sono sorprese, ma se volete un evento dove si può vedere il valore atletico di diversi lottatori in Your House 8 risulta gradevole e sicuramente positivo.

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