Recensione Raw 191
30 dicembre 1996 da Albany (New York)
Durata show: 49:11
Rating: 1.6 (vs Nitro #68: 3.6)
Siamo all’ultimo episodio di Raw del 1996… un anno
interessante, con alcuni momenti buoni ma generalmente nel pieno della crisi
creativa. La federazione è giunta a una scelta… continuare su questa strada e
perdere altro terreno nei confronti della WCW, oppure dare una svolta. Sappiamo
già quale sarà la scelta fatta durante il 1997!
Jesse James & Savio
Vega vs. Faarooq & Steve Austin (w/Clarence Mason, JC Ice & Wolfie D)
Voto (comprensivo dei due match attaccati): 6.5/10. Jesse
James dovrebbe lottare insieme a Savio Vega, ma Steve Austin lo abbatte prima
che lui raggiunga il ring, dando inizio in grande stile alla sfida. Double J
collassa dopo poco tempo e Bret Hart prende il suo posto sul ring, rendendo il
match un No Contest ma con un seguito ‘ufficiale’.
Bret Hart & Savio Vega vs. Faarooq & Steve Austin (w/Clarence
Mason, JC Ice & Wolfie D)
Bret Hart entra soltanto nel finale, sottoponendo Farooq alla
Sharpshooter, ma Crush irrompe e si schiera con la Nation of Domination, con la
squalifica che porta Hart e Vega a vincere il match. Lo considero un segmento
unico, che ha saputo intrattenere bene.
Steve Austin cerca di infierire su Bret Hart ma arriva Ahmed
Johnson a scacciare la Nation of Domination, continuando la sua rivalità con
Faarooq.
HHH viene intervistato prima del suo match contro Flash Funk,
non mostrando alcun segno di preoccupazione anche se la cintura
intercontinentale è in palio, ma appena parte il tema musicale di Goldust e lui
si presenta sulla rampa il lottatore va nel panico.
WWF Intercontinental Title: Hunter Hearst Helmsley (c) vs. Flash Funk
Voto: 4/10. Hunter è distratto per tutto il match dalla
presenza di Goldust, la sfida è lenta e svogliata, al punto che si sente anche
qualche ‘boring’ dal pubblico. Un altro problema è la lunghezza eccessiva, perfino
Jerry Lawler si inserisce per provocare Goldust (chiamandolo ‘freak’, mostro).
Nel frattempo HHH usa la cintura per tramortire l’avversario mentre l’arbitro è
distratto e schiena Funk. Pessimo.
Flash Funk rilancia Hunter sul ring e si prende una
rivincita, atterrandolo. C’è più azione nel post-match da un minuto che
nell’intera sfida.
Jim Ross presenta sul ring il faccia a faccia fra Shawn
Michaels e Bret Hart. HBK ha un look simile a Dracula interpretato da Gary
Oldman. Il lottatore scherza sul fatto che lui non è “degno” di iniziare,
facendo un inchino all’avversario per provocarlo. Hart è infastidito dalla mancanza
di rispetto del rivale, che per lui sta mettendo la federazione in imbarazzo
(tutto vero, visto il segmento che avverrà a breve!) Shawn Michaels si toglie
la giacchetta e rivela che Bret è tutt’altro che un modello da seguire per come
si comporta fuori dagli show. Sycho Sid interrompe la discussione per blaterare
due parole finché non arriva pure Undertaker in scena. Tutti vogliono il titolo
e interviene Vader ad attaccare il Phenom, che però arriva faccia a faccia con
Sid, ma Shawn Michaels ingaggia una battaglia con lui. È caos!
Goldust (w/Marlena) vs.
Jerry Lawler
Voto: 4/10. Sfida noiosa, per fortuna breve, come una
commedia che non fa ridere. HHH trascina via Marlena e Goldust si fa contare
fuori.
HHH riesce a far scontrare fra loro Goldust e Marc Mero, poi
infierisce sul futuro sfidante. Marlena intanto è dolorante.
Voto finale: 6/10, i primi 20 minuti di
show sono elettrizzanti, succede davvero di tutto. Jesse James viene attaccato,
ritorna ma viene messo KO, Bret Hart prende il suo posto a sorpresa. Non ci
sono risultati netti ma tutto torna e sembra intrecciarsi bene. Insomma,
l’episodio parte nel migliore dei modi. Il secondo match, valido per il titolo
intercontinentale, invece è deludente, non capisco come si possa disputare una
sfida così priva di stimoli e prolungarla il doppio di quanto sarebbe dovuta
durare. Il confronto fra Bret Hart e Shawn Michaels invece è da ritenersi
riuscito: aggressività, interventi esterni, sorprese, è un assaggio dello stile
‘non sappiamo cosa può succedere’ dell’era Attitude. Purtroppo l’evento ha tanti
difetti che lo affossano, ma a mio parere il guadagno è sufficiente rispetto ai
momenti spenti che farebbero pensare il contrario.
A conclusione del 1996, quindi al quarto anno di Raw, si
inizia a intravedere un percorso fatto di ribaltamento totale dello stile di
produzione degli show. Raw sta soffrendo la differenza di un’ora in meno a
settimana, ma non è solo questo, spesso le storie sembrano veramente buttate in
aria, con idee che non funzionano spesso. C’è da dire che si dà grande enfasi
al piano lottato, qualcosa che permette di avere un compromesso fra
intrattenimento e azione, anche se con uno stile tradizionale. Non promuovo a
pieni voti nessuno degli anni dal ’93 al ’96 perché Raw semplicemente non ha
ancora trovato la formula giusta, affidandosi a un pubblico ancora da
sgrezzare, ma che ha iniziato a perdere a causa di uno show maggiormente
competitivo. Il ’97 è l’anno dei grandi cambiamenti e quindi sono curioso di
vedere come mi troverò a recensire show, e se questa mia sensazione positiva sull’anno
si rifletterà anche nei voti agli episodi.
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