venerdì 17 novembre 2017

Recensione Raw episodio 191 (30 dicembre 1996)

Recensione Raw 191
30 dicembre 1996 da Albany (New York)
Durata show: 49:11
Rating: 1.6 (vs Nitro #68: 3.6)

Siamo all’ultimo episodio di Raw del 1996… un anno interessante, con alcuni momenti buoni ma generalmente nel pieno della crisi creativa. La federazione è giunta a una scelta… continuare su questa strada e perdere altro terreno nei confronti della WCW, oppure dare una svolta. Sappiamo già quale sarà la scelta fatta durante il 1997!

Jesse James & Savio Vega vs. Faarooq & Steve Austin (w/Clarence Mason, JC Ice & Wolfie D)
Voto (comprensivo dei due match attaccati): 6.5/10. Jesse James dovrebbe lottare insieme a Savio Vega, ma Steve Austin lo abbatte prima che lui raggiunga il ring, dando inizio in grande stile alla sfida. Double J collassa dopo poco tempo e Bret Hart prende il suo posto sul ring, rendendo il match un No Contest ma con un seguito ‘ufficiale’.

Bret Hart & Savio Vega vs. Faarooq & Steve Austin (w/Clarence Mason, JC Ice & Wolfie D)
Bret Hart entra soltanto nel finale, sottoponendo Farooq alla Sharpshooter, ma Crush irrompe e si schiera con la Nation of Domination, con la squalifica che porta Hart e Vega a vincere il match. Lo considero un segmento unico, che ha saputo intrattenere bene.

Steve Austin cerca di infierire su Bret Hart ma arriva Ahmed Johnson a scacciare la Nation of Domination, continuando la sua rivalità con Faarooq.

HHH viene intervistato prima del suo match contro Flash Funk, non mostrando alcun segno di preoccupazione anche se la cintura intercontinentale è in palio, ma appena parte il tema musicale di Goldust e lui si presenta sulla rampa il lottatore va nel panico.

WWF Intercontinental Title: Hunter Hearst Helmsley (c) vs. Flash Funk
Voto: 4/10. Hunter è distratto per tutto il match dalla presenza di Goldust, la sfida è lenta e svogliata, al punto che si sente anche qualche ‘boring’ dal pubblico. Un altro problema è la lunghezza eccessiva, perfino Jerry Lawler si inserisce per provocare Goldust (chiamandolo ‘freak’, mostro). Nel frattempo HHH usa la cintura per tramortire l’avversario mentre l’arbitro è distratto e schiena Funk. Pessimo.

Flash Funk rilancia Hunter sul ring e si prende una rivincita, atterrandolo. C’è più azione nel post-match da un minuto che nell’intera sfida.

Jim Ross presenta sul ring il faccia a faccia fra Shawn Michaels e Bret Hart. HBK ha un look simile a Dracula interpretato da Gary Oldman. Il lottatore scherza sul fatto che lui non è “degno” di iniziare, facendo un inchino all’avversario per provocarlo. Hart è infastidito dalla mancanza di rispetto del rivale, che per lui sta mettendo la federazione in imbarazzo (tutto vero, visto il segmento che avverrà a breve!) Shawn Michaels si toglie la giacchetta e rivela che Bret è tutt’altro che un modello da seguire per come si comporta fuori dagli show. Sycho Sid interrompe la discussione per blaterare due parole finché non arriva pure Undertaker in scena. Tutti vogliono il titolo e interviene Vader ad attaccare il Phenom, che però arriva faccia a faccia con Sid, ma Shawn Michaels ingaggia una battaglia con lui. È caos!

Goldust (w/Marlena) vs. Jerry Lawler
Voto: 4/10. Sfida noiosa, per fortuna breve, come una commedia che non fa ridere. HHH trascina via Marlena e Goldust si fa contare fuori.

HHH riesce a far scontrare fra loro Goldust e Marc Mero, poi infierisce sul futuro sfidante. Marlena intanto è dolorante.

Voto finale: 6/10, i primi 20 minuti di show sono elettrizzanti, succede davvero di tutto. Jesse James viene attaccato, ritorna ma viene messo KO, Bret Hart prende il suo posto a sorpresa. Non ci sono risultati netti ma tutto torna e sembra intrecciarsi bene. Insomma, l’episodio parte nel migliore dei modi. Il secondo match, valido per il titolo intercontinentale, invece è deludente, non capisco come si possa disputare una sfida così priva di stimoli e prolungarla il doppio di quanto sarebbe dovuta durare. Il confronto fra Bret Hart e Shawn Michaels invece è da ritenersi riuscito: aggressività, interventi esterni, sorprese, è un assaggio dello stile ‘non sappiamo cosa può succedere’ dell’era Attitude. Purtroppo l’evento ha tanti difetti che lo affossano, ma a mio parere il guadagno è sufficiente rispetto ai momenti spenti che farebbero pensare il contrario.


A conclusione del 1996, quindi al quarto anno di Raw, si inizia a intravedere un percorso fatto di ribaltamento totale dello stile di produzione degli show. Raw sta soffrendo la differenza di un’ora in meno a settimana, ma non è solo questo, spesso le storie sembrano veramente buttate in aria, con idee che non funzionano spesso. C’è da dire che si dà grande enfasi al piano lottato, qualcosa che permette di avere un compromesso fra intrattenimento e azione, anche se con uno stile tradizionale. Non promuovo a pieni voti nessuno degli anni dal ’93 al ’96 perché Raw semplicemente non ha ancora trovato la formula giusta, affidandosi a un pubblico ancora da sgrezzare, ma che ha iniziato a perdere a causa di uno show maggiormente competitivo. Il ’97 è l’anno dei grandi cambiamenti e quindi sono curioso di vedere come mi troverò a recensire show, e se questa mia sensazione positiva sull’anno si rifletterà anche nei voti agli episodi.

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