giovedì 22 marzo 2018

Recensione In Your House 14 (20 aprile 1997)


Recensione In Your House 14: Revenge of the Taker
20 aprile 1997 da Rochester (New York)
Durata show: 1:50:29

WWF World Tag Team Titles: The Hart Foundation (Owen Hart & The British Bulldog) (c) vs. The Legion Of Doom (Road Warrior Animal & Road Warrior Hawk)
Voto: 6/10. Una sfida divertente ma spezzettata, che si conclude provvisoriamente quando i Legion of Doom ottengono lo schienamento su British Bulldog, ma la sfida viene fatta ripartire perché era Owen Hart l’uomo legale. Anche stavolta si conclude in modo controverso, con l’intervento di Bret Hart a causare la vittoria per squalifica ai Legion of Doom dopo 10 minuti e 11 secondi. Manca un finale netto ma almeno la qualità è sufficiente.

Owen Hart e British Bulldog si vantano della loro vittoria e non la definiscono un colpo di fortuna perché sono i migliori.

Breve intervista a Rocky Maivia, che per la prima volta risulta convincente al microfono.

WWF Intercontinental Title: Rocky Maivia (c) vs. Savio Vega (w/Clarence Mason, Crush, D-Lo Brown, Faarooq, JC Ice & Wolfie D)
Voto: 5/10. Faarooq è al tavolo di commento mentre sta di supporto a Savio Vega. La sfida non è pesante come quella della puntata precedente di Raw, dove Vega ha ottenuto una vittoria sul campione. C’è da notare la Rock Bottom utilizzata ma senza successo, non è ancora la manovra finale di Rocky Maivia. Crush colpisce il campione intercontinentale e lo mette KO fuori dal ring in 8 minuti e 33 secondi, così Savio Vega vince per conteggio fuori ma non ottiene la cintura. Un altro match che termina in modo sporco.

Crush e Savio Vega discutono del (pessimo) finale del match, ma Faarooq mette tutti d’accordo e scatta un pestaggio ai danni di Rocky Maivia finché Ahmed Johnson non li scaccia via tutti. Johnson dice che può battere la Nation of Domination tutta insieme in una sera nello stesso match.

Intervista a Marc Mero e Sable, che sentono che il ’97 sarà l’anno di Mero… e si sbagliano!

Jesse Jammes vs. Rockabilly (w/The Honky Tonk Man)
Voto: 5-/10. La storia qui ha poco senso. Sia Jesse Jammes che Billy Gunn hanno rifiutato di allearsi con Honky Tonk Man… ma Gunn ci ha ripensato fuori dalle scene ed è diventato Rockabilly. C’è affinità fra i due lottatori come rivali ma è una sfida breve e con troppo focus sull’interpretazione degli “stili musicali”. Double J arriva alla vittoria per schienamento in 6 minuti e 46 secondi. Questo è un grande passo indietro per la carriera di Billy Gunn.

Steve Austin, che è stato attaccato da Owen Hart e British Bulldog, rifiuta assistenza medica e non vuole essere intervistato. Gorilla Monsoon garantisce comunque il suo match contro Bret Hart.

Mankind dice che questa è la più grande sera della sua vita ed è entusiasta di affrontare Undertaker.

WWF World Heavyweight Title: The Undertaker (c) vs. Mankind (w/Paul Bearer)
Voto: 8.5/10. Questa rivalità è ormai classica e si è divisa nell’arco di più anni. Mankind ha accecato Undertaker con una palla infuocata a Raw e quindi pare avere un vantaggio, ma la sfida è equilibrata e con parecchi colpi duri. Paul Bearer interviene per aiutare Mankind ma senza successo, addirittura il lottatore si ritrova privato della sua maschera, nel finale Undertaker vince per schienamento 17 minuti e 26 secondi. Una sfida ottima e avvincente, con un’ottima storia.

Undertaker si prende la sua rivincita su Paul Bearer e gli butta sul volto un oggetto infiammato (penso un pezzo di carta, ma non è chiaro). Bearer viene successivamente portato via dai paramedici.

Owen Hart e British Bulldog vengono tenuti lontani dal ring e quindi espulsi prima che il main event abbia inizio.

Bret Hart vs. Steve Austin
Voto: 8+/10. Non è un match ai livelli di Wrestlemania 13, ma è intenso quanto serve per regalare spettacolo e non smette mai di sorprendere. Stone Cold è ormai uno dei lottatori principali della federazione e regge il confronto alla pari contro Bret Hart, che nonostante non abbia la cintura rimane il lottatore che più fra tutti porta su di sé l’attenzione. Buona parte della sfida si svolge all’esterno del ring, è una vera rissa tipica dell’era Attitude. Nel finale Austin applica la Sharpshooter all’avversario ma interviene British Bulldog a far scattare la squalifica a favore di Stone Cold dopo 21 minuti e 9 secondi. Un finale inconcludente che non toglie nulla a una sfida comunque appassionante.

Bret Hart afferra una sedia ma non riesce a usarla contro Stone Cold, che riesce a sottometterlo mentre gli arbitri cercano di fermarlo.

Voto finale: 6/10, la prima ora è mediocre e insufficiente, lo spettacolo offerto è pessimo e nessuno può divertirsi con una rivalità fra Jesse Jammes e Rockabilly basata sugli stili musicali diversi. Per fortuna la seconda ora è appassionante, con tutto quello che serve. Mankind contro Undertaker si rivela un match intenso e degno della cintura mondiale. Bret Hart e Steve Austin pur senza replicare il capolavoro di Wrestlemania riescono a prendere parte a una sfida convincente, che si protrae anche dopo il finale. Ci sono parecchi finali sporchi a rendere l’evento poco importante, ma almeno viene salvato dai lottatori principali della federazione.

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