mercoledì 1 febbraio 2017

Recensione Nitro episodio 18 (01 gennaio 1996)

Recensione WCW Nitro 18
01 gennaio 1996 da Atlanta (Georgia)
Durata show: 51:51
Rating: 2.5 (vs Raw #141: 2.6)

Primo evento del 1996, l’anno della vera svolta nella battaglia fra le due federazioni al lunedì sera. Raw come spesso accade vince negli ascolti, ma nel corso dell’anno sarà Nitro a guadagnare maggiore consensi e sarà un piacere da parte mia descrivere le dinamiche di questo consenso maggiore per la WCW. Starrcade 95 ha visto la fine del breve regno mondiale di Randy Savage e un nuovo regno di Ric Flair (il suo dodicesimo).

Arn Anderson vs. Randy Savage
Match lento e poco interessante, con Savage che subisce per quasi tutta la sfida. Nulla di entusiasmante, anzi, l’ho trovato pesante e con un finale poco ispirato in cui Macho Man strappa il tirapugni all’avversario e lo usa per assestare il danno che lo porta allo schienamento in 6 minuti e 55 secondi. Non c’è nemmeno l’Elbow Drop! 4.5/10, pessimo abbinamento e nessuna voglia di fare un buono scontro.
Benoit e Pillman si lamentano della conclusione ma l’arbitro non li ascolta.

Chris Benoit vs. Lord Steven Regal (w/Jeeves)
Tutto si basa sulla tecnica, ma non è abbastanza da superare la norma, considerati gli standard a cui hanno abituato i due lottatori. In particolare è il finale a risultare poco efficace. Benoit colpisce Regal con il Piledriver, lui esce all’esterno e il canadese decide di lanciarsi con un volo dalla terza corda, ma va a vuoto e basta questo a Regal per schienarlo quando è di nuovo sul ring dopo 5 minuti e 42 secondi. 6.5/10, più che sufficiente ma non è un match capace di coinvolgere, oltre a far uscire il membro degli Horsemen come ‘debole’.
Brian Pillman è furioso con Benoit per la sconfitta e gli dice che è stato mediocre e lui si difende dicendo che quella di Regal è stata fortuna. Pillman si scatena prendendo di mira Hogan, Savage e il Dungeon, ma Anderson cerca di riportarlo alla ragione ma arriva il Dungeon of Doom, praticamente i Four Horsemen hanno troppi nemici.

Lex Luger & Sting vs. The Super Assassins (Super Assassin #1 & Super Assassin #2) (w/Col. Robert Parker)
I Super Assassins sono Barbarian e Warlord con una maschera generica. Sting e Lex Luger hanno un ingresso separato. Il match ha una gestione strana perché i lottatori mascherati dominano quando Sting è sul ring, poi Luger prende il cambio e ne fa cedere uno di loro con la Torture Rack in 5 minuti e 52 secondi. 6-/10, strano vedere il più amato del pubblico che subisce in quel modo e il lottatore che di solito si prende i fischi trovarsi a ricevere il trattamento da dominatore. Inoltre, il finale del loro match di Starrcade dovrebbe portarli a un contrasto visto che Luger ha praticamente costato la sconfitta a Sting, ma non c’è alcuna menzione e va tutto per il meglio.

The Giant e Jimmy Hart minacciano Hulk Hogan in una rivalità che pare interminabile.

WCW World Heavyweight Title Match: Ric Flair (c) vs. Hulk Hogan
Hogan contro Flair stavolta raggiunge buoni livelli di carisma, sia per la cintura in palio che per una serata particolarmente ispirata per entrambi. Ci sono delle buone fasi anche se il match è breve. Il team di commento fa notare il supporto del pubblico per l’Hulkster ma in realtà è pieno di fan del Nature Boy. Hogan va per il Big Boot e atterra il rivale, ma Arn Anderson interviene e finisce per far squalificare Flair, che mantiene la cintura dopo 7 minuti e 55 secondi. 7/10, a sorpresa è questo il miglior match dello show, la tensione è ben gestita e sinceramente non avrei trovato impossibile vedere Hogan vincere subito la cintura contro il nuovo campione.

In una conclusione ormai tipica in WCW, interviene il Dungeon of Doom per attaccare Hogan e Randy Savage giunge a salvarlo. Zodiac cerca di fermare The Giant, impedendogli di aggredirli, come se volesse aiutare i suoi nemici. Viene poi lanciata una sfida per la prossima puntata, Hogan e Savage contro Arn Anderson e Ric Flair.

Voto finale: 5/10, un episodio che sembrava veramente pessimo prima del main event, forse comprensibile perché non penso che i lottatori avessero voglia di combattere il primo gennaio (so che è una motivazione all’apparenza stupida, ma un lavoratore può fare ragionamenti del genere). Flair contro Hogan mostra quanto sia sfruttata la difesa del titolo mondiale a Nitro, è già da diverse settimane che viene contesa nello show. Continua il periodo deludente di Randy Savage, che non fa mai la figura del wrestler vincente nei match anche quando poi riesce a vincere, è una gestione che non comprendo. Su quattro match, tutti e quattro i finali mi lasciano perplesso. C’è da dire che è una puntata ricca per quanto riguarda le storie, dai problemi interni degli Horsemen a quelli del Dungeon of Doom, perciò non me la sento di bocciare del tutto l’episodio, lo considero guardabile.

Nitro, voto 5; Raw, voto: 2. Non è la migliore combinazione di show per aprire il 1996, Nitro va un po’ meglio.


Nitro 13 – Raw 3

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