lunedì 6 febbraio 2017

Recensione Raw episodio 143 (15 gennaio 1996)

Recensione Raw 143
15 gennaio 1996 da Newark (Delaware)
Durata show: 45:46
Rating: 2.4 (vs Nitro #20: 3.5)

Ultimo episodio registrato nel dicembre del ’95 e che precede Royal Rumble ’96. Come ho scritto nella scorsa recensione di Nitro, da questo momento le recensioni si faranno più brevi, con maggiore spazio per le opinioni nei match invece che un tentativo di ‘recensione’ completo. Ciò non toglie che provvederò a indicare il tipo di chiusura di ogni sfida, dandone una valutazione.

Marty Jannetty vs. Owen Hart (w/Jim Cornette)
Non abbiamo di fronte il migliore Jannetty di sempre, però è impossibile lamentarsi di un match valido come questo con due lottatori abili che non lasciano un attimo di sosta alla sfida. Hart vince tramite uno schienamento dal nulla. 7+/10, non riesco a dare di più perché non è la sfida di alto livello che mi aspettavo di vedere, anche il pubblico non pare particolarmente preso dal match.

Royal Rumble Report con brevi promo all’interno e nulla di nuovo da menzionare a parte Vader che urla per tutto il tempo con voce profonda.

Matt Hardy vs. “The Ringmaster” Steve Austin (w/Ted DiBiase)
Debutto sul ring per Steve Austin a Raw dopo la presentazione dell’episodio precedente. Dimenticatevi lo ‘Stone Cold’ dal ’97 in poi, questo è Austin che combatte in modo tecnico, risultando diverso dallo stile efficace che usava in WCW. Non manca la Stun Gun alla terza corda che diventa una fra le manovre caratteristiche del lottatore, anche se la sua manovra finale è la Sleeper Hold, con cui fa cedere Hardy in 4 minuti e 36 secondi in uno dei tanti match dove non sarà ricordato prima del ’99. Squash.

Lungo filmato su Shawn Michaels per mettere attesa per il suo ritorno, ma è pesante e noioso, lontano dai suoi soliti standard.

WWF World Tag Team Title Match: The Smoking Gunns (Bart Gunn & Billy Gunn) (c) vs. The Spiders (Spider #1 & Spider #2)
Nulla da commentare, il solito match a senso unico che dura meno di un minuto. Squash.

Segmento di Billionaire Ted, con nuove battute sulla WCW, specialmente su Hogan.

McMahon è spaventato da Goldust mentre lo intervista (quando il lottatore era ancora una presenza misteriosa, tempi lontani), e l’uomo dorato ammette la sua attrazione per Razor Ramon ed è stato catturato dal Bad Guy, vuole tutto il ‘peggio’ di lui, chiedendogli di non dimenticare il suo nome. Okay, questo segmento era più maturo rispetto a tutto quello che si è visto finora.

Isaac Yankem DDS vs. The Undertaker (w/Paul Bearer)
Kane contro Undertaker… più o meno! Jerry Lawler sostiene il dentista prima della sfida, mentre The Phenom indossa ancora la maschera protettiva al volto. Lawler interviene anche per colpire Paul Bearer con una catena. Il pubblico urla ‘riposa in pace’ al dentista, che addirittura prova a eseguire lui la Tombstone Piledriver, ma viene riversata da Undertaker (non è mostrato dalla regia, immagino che ci fosse un errore d’esecuzione per cambiare inquadratura, essendo un episodio registrato). Poi arriva la chiusura con schienamento da parte di Undertaker sul rivale dopo 8 minuti e 30 secondi.

Segmento finale dove Goldust sta per essere intervistato ma viene attaccato da Razor Ramon nel backstage, utilizzando anche un bidone della spazzatura e un tavolo nelle vicinanze. In pratica il suo ‘odio’ è scaturito dalla lettera d’ammirazione ricevuta da lui. Se oggi ci fosse un segmento del genere insorgerebbero chissà quante persone! Infine, il Bad Guy viene colpito alle ‘parti basse’ e si allontana per poi far scattare un’altra rissa che si sposta all’esterno davanti alla neve a terra (con una visuale notturna orrenda in bianco e nero) mentre viene annunciato Bret Hart contro Goldust per il prossimo episodio di Raw dopo Royal Rumble ’96.


Voto finale: 5/10, Undertaker contro Isaac Yankem intrattiene, il dentista non è uno di quei personaggi con prospettive di carriera (per fortuna del lottatore) ma ha sempre avuto ruoli che giustificassero la sua presenza sul ring. C’è ben poco dagli altri match, perfino Owen Harty contro Marty Jannetty delude le aspettative, mentre il debutto di Ringmaster/Steve Austin è accettabile ma non lascia una buona impressione per il cambiamento dello stile di lotta da rissaiolo a tecnico. Non è una puntata sufficiente, però si salva nella parte introduttiva e nel suo main event, toccando il fondo con due sfide a senso unico e un’intervista tributo a Shawn Michaels interminabile.

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