Recensione WCW Nitro 20
15 gennaio 1996 da Miami
(Florida)
Durata show: 52:18
Rating: 3.5 (vs Raw #143: 2.4)
L’attrazione dell’episodio è Ric Flair contro Sting per la
cintura mondiale, una sfida attesa dal pubblico come dimostrano gli ascolti
altissimi dell’episodio.
Lex Luger vs. Randy Savage
Si parte con un match equilibrato ma non particolarmente interessante,
lento e noioso. Macho Man continua a sembrare fuori forma fisica, mentre Luger
addirittura ha parecchi fan dalla sua parte ed è lui a vincere in modo pulito
con la Torture Rack per sottomissione in 5 minuti e 10 secondi. 6/10, sfida
appena sufficiente, che dura poco e non garantisce spettacolo nonostante gli
ottimi nomi coinvolti. Mi chiedo perché Savage debba spesso subire sfide che lo
fanno passare per debole.
Confronto verbale sul ring fra Dungeon of Doom e Four
Horsemen al completo, con Ric Flair e “Taskmaster” Kevin Sullivan come
rappresentanti principali. Si parla di rispetto fra le due squadre in vista di
un potenziale scontro, ma Brian Pillman riceve uno schiaffo da Arn Anderson per
aver esagerato nell’atteggiamento e c’è dunque maggiore tensione all’interno
degli Horsemen.
The American Males (Marcus Alexander Bagwell & Scotty Riggs) vs. The
Public Enemy (Johnny Grunge & Rocco Rock)
Debutto per i Public Enemy, che imitano i Nasty Boys in
versione ‘ballerini’ mentre entrano sul ring. Non è un buon debutto perché
risultano abbastanza anonimi e tutto l’entusiasmo dell’ingresso si spegne nella
sfida, che viene comunque vinta proprio da loro in 3 minuti e 28 secondi. 4.5/10,
niente di particolare da parte del nuovo team, anzi, la prima impressione è
negativa.
Il post-match funziona meglio perché i Public Enemy preparano
due tavoli uno sopra l’altro e li usano per causare distruzione agli avversari.
WCW World Heavyweight Title Match: Ric Flair (w/Jimmy Hart) (c) vs.
Sting
Sarà almeno la quinta volta in 20 puntate che c’è Flair
contro Sting, ma stavolta c’è la cintura mondiale in palio e il pubblico è
veramente preso dalla sfida. C’è equilibrio e forse Sting pare dominante nel
finale, ma interviene Lex Luger che addirittura pare aiutare Sting, togliendo
il megafono a Jimmy Hart, ma si ritrova per colpire proprio Sting, perciò Flair
se ne approfitta e lo fa cedere in 12 minuti, mantenendo la cintura. 6+/10, un
match nella norma come ci si poteva aspettare da entrambi quando non ci mettono
il pieno impegno. Invece l’intervento di Luger ha senso perché serve a portare
avanti una storia.
Arrivano Macho Man e Hulk Hogan sul ring, entrambi per
convincere Sting che non può fidarsi di Lex Luger. Tuttavia poi l’Hulkster se
la prende anche con Savage e dice che non è giusto che lui abbia una title shot
quando è stato sconfitto dal Total Package (con la solita arroganza che un
beniamino del pubblico non dovrebbe avere, ma Hogan è sempre stato così), quindi
anche i due amici collidono fra loro. Se c’è qualcosa che la WCW sa far bene è
creare tensione fra le maggiori stelle e rendere il titolo mondiale il punto
d’arrivo che può distruggere amicizie.
Hulk Hogan vs. Meng (w/The Taskmaster)
Niente di speciale, potete già immaginare il corso della
sfida, Hogan praticamente domina, va in difficoltà e poi si riprende gasando il
pubblico. Anche Taskmaster prova a intervenire ma Hogan lo scaraventa fuori con
un Big Boot e chiude con una Samoan Spike su Meng, rubandogli la mossa finale
(e l’arma) per vincere per schienamento dopo 4 minuti e 41 secondi. 5+/10, per
fortuna è breve, altrimenti rischiava di diventare un match pesante da seguire.
Voto finale: 5/10, ci sono due match
sufficienti, Sting contro Ric Flair per la cintura, che tuttavia ha un
post-match appassionante, e Lex Luger contro Randy Savage. Il debutto dei
Public Enemy non è convincente, mentre Hogan contro Meng risulta blando e
altamente prevedibile. C’è poco altro nello show, il confronto fra Dungeon of
Doom e Four Horsemen è strano e non pare portare a grandi spunti per il futuro,
ma tutto è possibile perché a volte basta un episodio per cambiare quello che
si dà per certo. Sicuramente non è una puntata competitiva, la card è buona ma
la qualità non lo è altrettanto.
Nitro, voto 5; Raw, voto: 5. Per la prima volta do lo stesso
identico voto ai due show, dunque il punteggio rimane invariato rispetto alla
settimana precedente.
Nitro 14 – Raw 3
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