domenica 26 febbraio 2017

Recensione WCW Clash of the Champions 32

Recensione WCW Clash of the Champions XXXII (32)
23 gennaio 1996 da Las Vegas (Nevada)
Durata show: 1:40:36

Nota: la qualità audio dell’evento è pessima, c’è un eco irritante ed è difficile capire tutto.
A un solo giorno di distanza da un episodio di Nitro che ha visto Randy Savage tornare campione mondiale, torna il supershow storico della WCW. Viene inoltre annunciato il ‘matrimonio’ a Las Vegas fra Sister Sherri (o come si fa chiamare lì) e Col. Parker. “Mean” Gene si reca da loro per un’intervista in esterna e il report del matrimonio. Ci sono diversi segmenti brevi, riassumo solo le parti più importanti.

The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags) vs. The Public Enemy (Johnny Grunge & Rocco Rock)
Nastys, get the table! O qualcosa del genere perché la sfida vede l’uso di un tavolo posizionato sul ring. Considerato che non è una sfida hardcore, i due team vengono squalificati dopo 4 minuti. 4/10, quasi ingiudicabile, è al fondo della scala perché quello che succede non ha senso, è troppo forte la volontà di farsi squalificare.
I due team continuano la sfida, ma il tavolo non viene rotto in alcun modo, tranne quando viene buttato fuori dal ring addosso a Johnny Grunge. Sono chiari i richiami allo stile ECW per attirare il pubblico.

Promo di Ric Flair e The Giant sulla rampa dove emerge tutto il carisma del Nature Boy, che pare non aver preso malissimo la perdita della cintura contro Savage.

Alex Wright vs. Dean Malenko
Qui c’è sicuramente del buon Wrestling, anche se Wright è chiaramente un lottatore sottovalutato che svolge sempre la funzione di quello che combatte bene ma alla fine perde. Malenko vince per schienamento dopo 5 minuti e 29 secondi. 7+/10, con qualche minuto in più sarebbe stato ottimo.

Disco Inferno vs. The Taskmaster (w/Jimmy Hart)
Okay, qui siamo su livelli atroci, il Taskmaster non è un buon lottatore, ma il problema è Disco Inferno che imita Elvis, rendendosi ridicolo per poi finire gettato fuori dal ring senza che nemmeno sia contata la sfida. 0/10, un segmento invece che una sfida ma di quelli pessimi.

Intervista di Eric Bischoff ai campioni di coppia Sting e Lex Luger. Irrompono i Road Warriors, ritornati in WCW come team, e Sting vorrebbe subito offrire loro una possibilità di lottare per le cinture di coppia, ma Luger non concorda e dice che devono mettersi in coda a tutti gli altri team. Il segmento mostra la differenza caratteriale fra Sting e Luger.

Segmento intervista a Paul Orndorff che ripercorre i suoi cambiamenti negli ultimi mesi e la rivalità con i Four Horsemen.

Brian Pillman vs. Eddie Guerrero
Pillman sfrutta il cambio di personaggio delle ultime settimane, mostrandosi più aggressivo e fuori di testa, infatti questo è il famoso match dove prende per il collo Bobby Heenan (una zona delicata che potrebbe causargli seri problemi) e lui gli risponde con un insulto in diretta, un segmento che ha fatto storia e che pare il precursore del licenziamento ormai vicino di Flyin’ Brian. Guerrero combatte bene anche se la sfida non riesce a prendere il ritmo giusto, nel senso che potrebbe essere molto più di quello che offre. Nel finale Pillman riesce a vincere in soli 5 minuti e 59 secondi per schienamento. 7-/10, c’è stato molto più Pillman di Guerrero.

Intervista a Hulk Hogan, Randy Savage e la stella del football Kevin Greene (che non conosco). Alla fine è solo un modo per intervistare l’ospite, poi si parla di Miss Elizabeth e secondo l’Hulkster lei era troppo difficile da mantenere dalla sua parte per Macho Man. I toni passano spesso dal gioviale al competitivo.

WCW World Tag Team Title Match: Lex Luger & Sting (c) vs. The Blue Bloods (Earl Robert Eaton & Lord Steven Regal)
Una difesa abbastanza facile per i campioni di coppia, ma fa piacere vedere per una volta Luger e Sting ottenere una vittoria pulita senza lasciare altri sospetti sul Total Package. Sting sottomette Eaton dopo 7 minuti e 47 secondi. 6+/10, sfida nella norma, più che sufficiente.

Continuano i segmenti del matrimonio e le cose si mettono male quando Parker svela a Sherri di aver perso i soldi con il gioco d’azzardo.

Intervista a Brian Pillman, che minaccia di usare parole volgari in diretta tv e si lamenta di Paul Orndorff, suo rivale, per poi attaccare anche Kevin Sullivan.

Mexican Heavyweight Title Match: Konnan (c) vs. Psicosis
No, non andate a controllare, la cintura non esiste. Serve solo per presentare Konnan come il campione del Messico. Match abbastanza breve che serve più che altro per mostrare il talento sul ring di Konnan, che non è il messicano più agile ma ha dimostrato di essere abile. Per lui non è difficile arrivare a vincere la sfida e chiude con una variante in piedi della Figure 4 per sottomissione in 5 minuti e 26 secondi. 7/10, nulla di speciale, ma funziona bene.

Il matrimonio viene annullato quando Madusa attacca Sherri, è stato un disastro (e non è stata una bella serie di segmenti).

Hulk Hogan & Randy Savage (w/Kevin Greene & Miss Elizabeth) vs. Ric Flair & The Giant (w/Jimmy Hart)
Miss Elizabeth debutta in WCW come manager di Randy Savage, ripristinando una fra le coppie più famose del Wrestling. L’alleanza fra Flair e Giant porta inoltre Dungeon of Doom e Horsemen a collaborare. La sfida è accettabile, c’è azione e la durata non è eccessiva. Ric Flair utilizza un oggetto per barare e ottenere la vittoria proprio su Macho Man dopo 9 minuti e 41 secondi. 7-/10, anche qui nulla di impressionante ma il match svolge la sua funzione e, a sorpresa, sono Flair e Giant a vincere.


Voto finale: 5/10, se quanto si vede sul ring è discreto, i segmenti lo rendono pesante. La storia fra Sherri e Col. Parker non era malaccio, è durata molti mesi e ci stava una sorta di conclusione, ma un matrimonio distribuito in vignette poco interessanti lo rende pesante. Inoltre, si vede l’intento di portare Clash of the Champions ad assomigliare ai vecchi Saturday’s Night Main Event della federazione rivale, con personaggi caricaturizzati e situazioni assurde che andrebbero bene negli anni ’80 o inizio ’90, ma non molto nel ’96. Non a caso si avvicina la fine di questi supershow anche per la WCW, ce ne saranno poi solo altri tre. Rimane comunque guardabile perché sul piano del Wrestling c’è ben poco di atroce (giusto un paio di sfide brevi), Brian Pillman contribuisce involontariamente a causare un momento surreale con Bobby Heenan. Ma non c’è comunque nulla che lo renda un evento da seguire.

Nessun commento:

Posta un commento