Recensione WCW Clash of the Champions XXXII (32)
23 gennaio 1996 da Las Vegas (Nevada)
Durata show: 1:40:36
Nota: la qualità audio dell’evento è pessima, c’è un eco
irritante ed è difficile capire tutto.
A un solo giorno di distanza da un episodio di Nitro che ha
visto Randy Savage tornare campione mondiale, torna il supershow storico della
WCW. Viene inoltre annunciato il ‘matrimonio’ a Las Vegas fra Sister Sherri (o
come si fa chiamare lì) e Col. Parker. “Mean” Gene si reca da loro per un’intervista
in esterna e il report del matrimonio. Ci sono diversi segmenti brevi, riassumo
solo le parti più importanti.
The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags) vs. The Public Enemy
(Johnny Grunge & Rocco Rock)
Nastys, get the table! O qualcosa del genere perché la sfida
vede l’uso di un tavolo posizionato sul ring. Considerato che non è una sfida
hardcore, i due team vengono squalificati dopo 4 minuti. 4/10, quasi
ingiudicabile, è al fondo della scala perché quello che succede non ha senso, è
troppo forte la volontà di farsi squalificare.
I due team continuano la sfida, ma il tavolo non viene rotto
in alcun modo, tranne quando viene buttato fuori dal ring addosso a Johnny
Grunge. Sono chiari i richiami allo stile ECW per attirare il pubblico.
Promo di Ric Flair e The Giant sulla rampa dove emerge tutto
il carisma del Nature Boy, che pare non aver preso malissimo la perdita della
cintura contro Savage.
Alex Wright vs. Dean
Malenko
Qui c’è sicuramente del buon Wrestling, anche se Wright è
chiaramente un lottatore sottovalutato che svolge sempre la funzione di quello
che combatte bene ma alla fine perde. Malenko vince per schienamento dopo 5
minuti e 29 secondi. 7+/10, con qualche minuto in più sarebbe stato ottimo.
Disco Inferno vs. The Taskmaster (w/Jimmy Hart)
Okay, qui siamo su livelli atroci, il Taskmaster non è un
buon lottatore, ma il problema è Disco Inferno che imita Elvis, rendendosi
ridicolo per poi finire gettato fuori dal ring senza che nemmeno sia contata la
sfida. 0/10, un segmento invece che una sfida ma di quelli pessimi.
Intervista di Eric Bischoff ai campioni di coppia Sting e Lex
Luger. Irrompono i Road Warriors, ritornati in WCW come team, e Sting vorrebbe
subito offrire loro una possibilità di lottare per le cinture di coppia, ma
Luger non concorda e dice che devono mettersi in coda a tutti gli altri team.
Il segmento mostra la differenza caratteriale fra Sting e Luger.
Segmento intervista a Paul Orndorff che ripercorre i suoi
cambiamenti negli ultimi mesi e la rivalità con i Four Horsemen.
Brian Pillman vs. Eddie
Guerrero
Pillman sfrutta il cambio di personaggio delle ultime
settimane, mostrandosi più aggressivo e fuori di testa, infatti questo è il
famoso match dove prende per il collo Bobby Heenan (una zona delicata che
potrebbe causargli seri problemi) e lui gli risponde con un insulto in diretta,
un segmento che ha fatto storia e che pare il precursore del licenziamento
ormai vicino di Flyin’ Brian. Guerrero combatte bene anche se la sfida non
riesce a prendere il ritmo giusto, nel senso che potrebbe essere molto più di
quello che offre. Nel finale Pillman riesce a vincere in soli 5 minuti e 59
secondi per schienamento. 7-/10, c’è stato molto più Pillman di Guerrero.
Intervista a Hulk Hogan, Randy Savage e la stella del
football Kevin Greene (che non conosco). Alla fine è solo un modo per
intervistare l’ospite, poi si parla di Miss Elizabeth e secondo l’Hulkster lei
era troppo difficile da mantenere dalla sua parte per Macho Man. I toni passano
spesso dal gioviale al competitivo.
WCW World Tag Team Title Match: Lex Luger & Sting (c) vs. The Blue
Bloods (Earl Robert Eaton & Lord Steven Regal)
Una difesa abbastanza facile per i campioni di coppia, ma fa piacere
vedere per una volta Luger e Sting ottenere una vittoria pulita senza lasciare
altri sospetti sul Total Package. Sting sottomette Eaton dopo 7 minuti e 47
secondi. 6+/10, sfida nella norma, più che sufficiente.
Continuano i segmenti del matrimonio e le cose si mettono
male quando Parker svela a Sherri di aver perso i soldi con il gioco d’azzardo.
Intervista a Brian Pillman, che minaccia di usare parole
volgari in diretta tv e si lamenta di Paul Orndorff, suo rivale, per poi
attaccare anche Kevin Sullivan.
Mexican Heavyweight Title Match: Konnan (c) vs. Psicosis
No, non andate a controllare, la cintura non esiste. Serve
solo per presentare Konnan come il campione del Messico. Match abbastanza breve
che serve più che altro per mostrare il talento sul ring di Konnan, che non è
il messicano più agile ma ha dimostrato di essere abile. Per lui non è
difficile arrivare a vincere la sfida e chiude con una variante in piedi della
Figure 4 per sottomissione in 5 minuti e 26 secondi. 7/10, nulla di speciale,
ma funziona bene.
Il matrimonio viene annullato quando Madusa attacca Sherri, è
stato un disastro (e non è stata una bella serie di segmenti).
Hulk Hogan & Randy Savage (w/Kevin Greene & Miss Elizabeth) vs.
Ric Flair & The Giant (w/Jimmy Hart)
Miss Elizabeth debutta in WCW come manager di Randy Savage,
ripristinando una fra le coppie più famose del Wrestling. L’alleanza fra Flair
e Giant porta inoltre Dungeon of Doom e Horsemen a collaborare. La sfida è
accettabile, c’è azione e la durata non è eccessiva. Ric Flair utilizza un
oggetto per barare e ottenere la vittoria proprio su Macho Man dopo 9 minuti e
41 secondi. 7-/10, anche qui nulla di impressionante ma il match svolge la sua
funzione e, a sorpresa, sono Flair e Giant a vincere.
Voto finale: 5/10, se quanto si vede sul
ring è discreto, i segmenti lo rendono pesante. La storia fra Sherri e Col.
Parker non era malaccio, è durata molti mesi e ci stava una sorta di
conclusione, ma un matrimonio distribuito in vignette poco interessanti lo
rende pesante. Inoltre, si vede l’intento di portare Clash of the Champions ad
assomigliare ai vecchi Saturday’s Night Main Event della federazione rivale,
con personaggi caricaturizzati e situazioni assurde che andrebbero bene negli
anni ’80 o inizio ’90, ma non molto nel ’96. Non a caso si avvicina la fine di
questi supershow anche per la WCW, ce ne saranno poi solo altri tre. Rimane
comunque guardabile perché sul piano del Wrestling c’è ben poco di atroce
(giusto un paio di sfide brevi), Brian Pillman contribuisce involontariamente a
causare un momento surreale con Bobby Heenan. Ma non c’è comunque nulla che lo
renda un evento da seguire.
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