mercoledì 28 febbraio 2018

Recensione Wrestlemania 13 (23 marzo 1997)


Recensione Wrestlemania 13
23 marzo 1997 da Rosemont (Illinois)
Durata show: 2:46:49

Wrestlemania 13 ha cambiato aspetto diverse volte nei mesi precedenti, Shawn Michaels si è ritirato per “infortunio” poco più di un mese prima dell’evento, Bret Hart ha perso il titolo mondiale contro Sycho Sid e quindi Sid contro Undertaker è diventato il main event.
Nel pre-show, Billy Gunn sconfigge Flash Funk in 7 minuti e 5 secondi.

Doug Furnas & Philip LaFon vs. The Godwinns (Henry O. Godwinn & Phineas I. Godwinn) (w/Hillbilly Jim) vs. The Head Bangers (Mosh & Thrasher) vs. The New Blackjacks (Blackjack Bradshaw & Blackjack Windham) [Four Way Elimination Match]
Voto: 5/10. Quando non si riesce a creare qualcosa di importante intorno ai team si è abituati a vederli messi tutti insieme nella stessa sfida. Furnas e LaFon sono i migliori a rubare la scena per il loro repertorio tecnico. I New Blackjacks si fanno squalificare all’esterno del ring, mentre Furnas e LaFon vengono contati fuori subito dopo. A questo punto il match cala di qualità e diventa noioso, gli Head Bangers arrivano alla vittoria per schienamento in 10 minuti e 39 secondi. Un match che ha poco da dire, giusto per far fare presenza a otto lottatori.

Honky Tonk Man si unisce al tavolo di commento per la sfida seguente.

WWF Intercontinental Title: Rocky Maivia (c) vs. The Sultan (w/Bob Backlund & The Iron Sheik)
Voto: 5-/10. Non c’è grande atmosfera nella sfida, il pubblico è davvero pessimo e fischia Rocky, mentre il team di commento diventa subito ripetitivo con l’assonanza Rocky-rookie. Sultan è chiaramente il personaggio sbagliato per il futuro Rikishi. Il match è piatto e si chiude con la vittoria per schienamento di Rocky Maivia in 9 minuti e 45 secondi. Una vittoria importante nella prima apparizione di The Rock a Wrestlemania, ma il match è dimenticabile.

Rocky Johnson giunge in aiuto del figlio e lo aiuta a respingere Sultan e i suoi manager al termine della sfida.

Intervista di HHH, con Chyna, ancora silenziosa. Si intravede già il carisma del futuro Triple H in pochi secondi di promo.

Goldust (w/Marlena) vs. Hunter Hearst Helmsley (w/Chyna)
Voto: 6-/10. La rivalità è basata sul tentativo continuo di HHH di portare via Marlena come manager di Goldust per tenerla come valletta. Quando Chyna ha debuttato, la storia è cambiata con una presenza forte per Hunter. Con l’aiuto di Chyna, HHH arriva alla vittoria per schienamento in 14 minuti e 28 secondi. Purtroppo il match non ha un buon ritmo, risulta sulla soglia della sufficienza grazie alla buona psicologia ma è troppo lento e con un finale non d’impatto.

WWF World Tag Team Titles: Owen Hart & The British Bulldog (c) vs. Mankind & Vader (w/Paul Bearer)
Voto: 7+/10. Questi sono gli unici due team veramente meritevoli della federazione, che hanno sempre regalato spettacolo con le loro sfide. C’è da divertirsi nel match, che è di buon livello ma con un pessimo difetto, il finale. Bulldog e Mankind finiscono fuori dal ring insieme e vengono contati fuori, quindi la conclusione è un doppio conteggio fuori dopo 16 minuti e 8 secondi.

Mankind e Vader infieriscono sui rivali al termine della sfida.

Bret Hart vs. Steve Austin [No Holds Barred Submission Match (Special Referee: Ken Shamrock)]
Voto: 10/10. Per me questo rimane uno fra i migliori match di Wrestlemania se non del Wrestling in generale. La storia raccontata e l’intensità della sfida contribuiscono a renderlo indimenticabile. È una fra le tappe fondamentali dell’ingresso nell’era Attitude, un match dove Steve Austin si ritrova a sanguinare e non pare impressionato, i due lottatori si colpiscono ovunque nell’arena. Nel finale Ken Shamrock prende la decisione di assegnare la vittoria per decisione tecnica ad Hart dopo 22 minuti e 5 secondi, mentre lui non si muove, ma non si arrende comunque.

Il seguito della sfida vede Bret Hart infierire su Austin al punto da essere aggredito da Shamrock. Questo è il momento in cui Hart abbandona la sua sportività per sfogarsi e fare di testa sua, diventando il personaggio conosciuto nel resto del ’97.

Ahmed Johnson & The Legion Of Doom (Road Warrior Animal & Road Warrior Hawk) vs. The Nation Of Domination (Crush, Faarooq & Savio Vega) (w/Clarence Mason, D-Lo Brown, JC Ice & Wolfie D) [Six Man Tag Team Chicago Street Fight]
Voto: 6.5/10. Potrebbe trattarsi di un match divertente da seguire, a me non è piaciuto come dovrebbe perché è troppo esagerato. È un’imitazione dello stile ECW, rissa dentro e fuori dal ring, tutti insieme allo stesso momento. Ci sono vari oggetti che vengono utilizzati come un lavello da cucina. Nella confusione arriva un finale abbastanza chiaro quando i Legion of Doom e Ahmed Johnson arrivano alla vittoria per schienamento su Crush in 10 minuti e 45 secondi.

Johnson e i LOD continuano la demolizione della Nation of Domination pure al termine della sfida.

Shawn Michaels raggiunge il tavolo di commento prima del main event, ma Bret Hart irrompe sul ring e provoca tutti i lottatori già presenti fino a essere scacciato fra i fischi del pubblico.

WWF World Heavyweight Title: Sycho Sid (c) vs. The Undertaker [No Disqualification Match]
Voto: 6/10. La sfida in sé non è pessima, ma a mio parere ci sono troppi interventi esterni ed in generale è troppo lenta, di gran lunga inferiore al suo pieno potenziale. Bret Hart interviene più volte e prende come bersaglio Sycho Sid, arrivando ad influire sul risultato finale. Undertaker colpisce Sid già tramortito da Hart e lo schiena dopo 21 minuti e 19 secondi, conquistando il titolo mondiale per la seconda volta in carriera. La lentezza eccessiva è un punto debole, ma lo scontro di potenza riesce almeno a rendere il match sufficiente.

Voto finale: 6/10. C’è un solo grande pregio in questa sfida ed è un match a cinque stelle fra Bret Hart e Steve Austin, che corona Stone Cold fra i lottatori principali della federazione nonostante la sconfitta (ma non per sottomissione!) mentre Hitman diventa aggressivo e non solo infierisce al termine del match, ma interviene pure nel main event. Sycho Sid contro Undertaker non è la giusta sfida per un momento storico come la conquista del titolo mondiale da parte del Phenom, sicuramente meritata. Il contorno dell’evento è accettabile, anche se Rocky Maivia contro The Sultan rimane il match peggiore, assolutamente di livello troppo basso per un evento così importante. Non è la migliore card che poteva esserci per questo evento ma la resa sul ring è valida. C’è da dire che per gran parte dei match Wrestlemania 13 è soltanto un punto di passaggio e non una risoluzione, abbiamo addirittura un finale per doppio conteggio fuori nel match per i titoli di coppia.

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