lunedì 12 febbraio 2018

Recensione WCW Uncensored 1997 (16 marzo 1997)

Recensione WCW Uncensored 1997
16 marzo 1997 da North Charleston (South Carolina)
Durata show: 2:43:52

È la sera del confronto fra Team WCW, Team nWo e Team Piper. Al tavolo di commento ci sono Dusty Rhodes, Tony Schiavone e Bobby Heenan.

WCW United States Heavyweight Title: Eddie Guerrero (c) vs. Dean Malenko [No Disqualification Match]
Voto: 8.5/10. Un match di buon livello tecnico, mai stancante da seguire anche se non è eccessivamente spettacolare, ma Eddie Guerrero risulta aggressivo come si era intuito dalle settimane precedenti e dà maggiore interesse alla sfida. Purtroppo la parte finale vede un intervento esterno da parte di Syxx, che si porta dietro la telecamera. Dean Malenko se ne approfitta per utilizzarla e colpire Guerrero per poi schienarlo in 19 minuti e 14 secondi, conquistando così la cintura americana. La parte strana di questo No DQ match è che il colpo scorretto arriva quando l’arbitro non vede.

“Mean” Gene intervista Roddy Piper, che come sempre è scatenato al microfono. Arrivano anche gli Horsemen con Piper.

Psychosis vs. Ultimo Dragon (w/Sonny Onoo)
Voto: 7+/10. Zero psicologia del ring ma un buono spotfest che diverte e concede parecchi minuti d’azione e voli all’esterno. Ultimo Dragon chiude per schienamento in 13 minuti e 17 secondi.

Intervista di Diamond Dallas Page, interrotta da “Macho Man” Randy Savage, che lo provoca mostrando il giornale Playboy con presente Kimberly, lui si sente provocare e scatta una rissa dove Savage attacca brutalmente l’avversario, lasciandolo KO dopo aver usato Kimberly come esca per farlo uscire allo scoperto.

Glacier vs. Mortis (w/James Vandenberg)
Voto: 6.5/10. Debutto di Mortis, il futuro Kanyon e questo match sembra uscito da Mortal Kombat con la stranezza dei due personaggi con i loro colori marcati verde e azzurro. Glacier riesce a superare la sfida e vince per schienamento in 9 minuti e 4 secondi, quindi Mortis parte con una sconfitta… abbastanza imprevedibile come risultato.

Post-match interviene Wrath (credo anche lui al debutto) ad aiutare Mortis e insieme attaccano Glacier sul ring.

Buff Bagwell vs. Scotty Riggs [Strap Match]
Voto: 6/10. Mi aspettavo una sfida noiosa invece risulta sufficiente. C’è la regola di toccare i quattro angoli per vincere, Bagwell è decisamente più carismatico, poi vince in 12 minuti e 25 secondi. Qui sarebbe stato meglio un match più breve anche perché Riggs è davvero poco interessante da seguire.

Hollywood Hogan e compagni ridicolizzano Diamond Dallas Page per quanto è successo con Randy Savage, poi vedono in Dennis Rodman il loro punto a favore stasera.

Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray) (w/Sister Sherri) vs. The Public Enemy (Johnny Grunge & Rocco Rock)
Voto: 4.5/10. Questo è un match che a me ha nauseato ma che ad alcuni potrebbe piacere, il pubblico si è divertito a vedere questo Tornado match basato sull’hardcore. Di sicuro non è Terry Funk contro Cactus Jack, c’è da dire che fra bidoni della spazzatura usati troppe volte e altre ‘armi’ ridicole, è un match stupido. I Public Enemy distruggono un tavolo mettendo KO Stevie Ray, poi Booker T ottiene l’aiuto inatteso dei Four Horsemen e schiena Rocco Rock dopo 13 minuti e 17 secondi.

Intervista a Lex Luger, The Giant e Scott Steiner, mentre Rick Steiner è stato abbattuto dal nWo, quindi loro sono rimasti in tre. Si dicono pronti a fare piazza pulita dei loro avversari nonostante il rispetto per il Team Piper.

WCW World Television Title: Prince Iaukea (c) vs. Rey Misterio Jr.
Voto: 7/10. Non male, Rey Mysterio è spettacolare come di consueto, ma Iaukea non è proprio un ottimo lottatore, anche se è nel periodo di maggiore fama della sua carriera pur senza impressionare il pubblico. Viene fermata la sfida per tempo limite, dovrebbero essere passato 15 minuti ma è trascorso molto meno. Rey Mysterio invita a far ripartire la sfida e Iaukea lo schiena in quelli che sono 13 minuti e 41 secondi effettivi.

Team Piper (Chris Benoit, Jeff Jarrett, Roddy Piper & Steve McMichael) vs. Team WCW (Lex Luger, Scott Steiner & The Giant) vs. The nWo (Hollywood Hogan, Kevin Nash, Randy Savage & Scott Hall) (w/Dennis Rodman) [Three Way Tag Team Elimination Match]
Voto: 5/10. Un match confusionario e ad eliminazione dove si può schienare, sottomettere o buttare fuori dalla terza corda gli avversari. The Giant a sorpresa è il primo eliminato, la sfida non vede il Team WCW e il Team Piper collaborare e questo porta a un netto dominio del nWo nelle fasi finali, con Lex Luger che rimane da solo contro i quattro avversari dopo che Dennis Rodman ha fatto eliminare Roddy Piper. Luger si scatena ed elimina tutti tranne Hogan, che con un altro aiuto riesce a vincere il match dopo 19 minuti e 22 secondi, portando il nWo a un trionfo pure in questa occasione sulle fazioni rivali. Non risulta mai interessante, sembra più un segmento che una vera sfida.

Mentre il nWo festeggia, Sting si fa calare con una rupe al centro del ring e svela da che parte sta… attaccando i membri della fazione con la mazza da baseball per poi colpire anche Hollywood Hogan. Sting fa impazzire il pubblico in un momento davvero riuscito, fra le migliori chiusure in pay per view.


Voto finale: 6/10, questo evento non si perde in chiacchere inutili, è costituito da match di buona durata. Come spesso accade, il main event è un match deludente che non risulta affatto degno di essere atteso, ma c’è da dire che almeno c’è un grande post-match a chiudere tutto, con Sting che finalmente si schiera contro il new World order per la gioia del pubblico, diventando quindi il primo nemico di Hollywood Hogan che ormai era riuscito a fermare chiunque sul suo percorso. I primi due match sono i migliori dell’evento, in particolare Dean Malenko contro Eddie Guerrero sembra raccontare una storia oltre che mostrare le capacità dei due lottatori, con Guerrero sempre più aggressivo e motivato, ma Malenko riesce ad avere la meglio su di lui. Il talento di alcuni lottatori si nota bene nella sfide. La WCW è facilmente riconoscibile per questi eventi distribuiti in modo così strano, dove si parte benissimo e poi la qualità cala un po’ per volta.

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