venerdì 30 giugno 2017

Recensione In Your House 9 (21 luglio 1996)

Recensione In Your House 9: International Incident
21 luglio 1996 da Vancouver (Canada)
Durata show: 1:53:57

Un pay per view senza sfide titolate e un main event con i piani cambiati strada facendo (con Sycho Sid al post di Ultimate Warrior). Insomma, la costruzione non è stata delle migliori e la card sembra uscita da un house show in Canada invece di avere una vera e propria attesa.

Si comincia con le immagini del preshow in cui Jose Lothario ha colpito Jim Cornette sul ring. Poi c’è una breve intervista ai Body Donnas prima del loro match iniziale.

The Body Donnas (Skip & Zip) vs. The Smoking Gunns (Bart Gunn & Billy Gunn) (w/Sunny)
Il match, tanto per cambiare, vede Sunny protagonista, al punto da causare confusione nella sfida e, involontariamente, portare i Body Donnas alla vittoria per schienamento in 13 minuti e 5 secondi. 5.5/10, non male, manca di mordente ma ci sono buoni momenti di qualità. Purtroppo è dispersivo, ma sembra portare avanti una storia.

Intervista al Camp Cornette, come al solito con Jim Cornette a parlare velocemente.

Henry O. Godwinn (w/Hillbilly Jim) vs. Mankind
Un match poco utile per Mankind, che meritava un avversario migliore. Anche se domina per la maggior parte del tempo, a volte subisce gli attacchi del rivale. Infine, Mankind lo fa cedere con la Mandible Claw dopo 6 minuti e 54 secondi. 5-/10, la differenza di livello fra i due lottatori è evidente e rovina una sfida che tutto sommato non è malaccio da seguire.

Marc Mero (w/Sable) vs. Steve Austin
Questo è un match che mi è piaciuto molto più del previsto, Marc Mero vola come ai tempi di Johnny B. Badd, è veramente incredibile da seguire! Austin ha uno stile psicologico, intelligente e sopravvive all’avversario, poi va per la Stunner ma Mero si tiene alle corde, così la ripete e riesce ad eseguirla per schienare il Wildman dopo 10 minuti e 48 secondi. 7.5/10, ammiro la determinazione di entrambi i lottatori nel creare una sfida dall’ottimo ritmo, sono entrambi meritevoli, solo che uno salirà verso la vetta mentre l’altro avrà una pessima evoluzione (e il periodo di Marc Mero che combatte come un pugile è veramente orrendo).

Viene annunciato Smoking Gunns contro Shawn Michaels e Ahmed Johnson a Raw la sera successiva. Ormai questo show sembra sempre di più un episodio televisivo invece che un grande evento.

Goldust (w/Marlena) vs. The Undertaker (w/Paul Bearer)
Non ho visto molti segnali di ripresa della rivalità a Raw, mi è parso che Undertaker fosse più concentrato sui problemi con Paul Bearer o su Mankind. Goldust cerca di evitare la sfida e perde molto tempo ad evitare il contatto con l’avversario. Il match ne risente ed è poco entusiasmante, anzi, fallisce su più fronti. Quando Undertaker applica la Tombstone Piledriver al rivale, Mankind sbuca da sotto al ring, rompendo il tappeto per tirare sotto Taker, causandogli la vittoria per squalifica in 12 minuti e 7 secondi. 5-/10, difficile vedere qualcosa di buono nei match fra Undertaker e Goldust, purtroppo sembrano avere mille problemi nel raccontare una storia, sono entrambi personaggi protagonisti.

Esce del fumo dal tappeto del ring dove è sprofondato Undertaker, Mankind lo cerca ma lui compare alle sue spalle e i due finiscono per far rissa fino al backstage.

Breve intervista al People’s Posse (nome orrendo) di Shawn Michaels, con Johnson e Sid di cui è difficile capire cosa stanno dicendo.

Camp Cornette (Owen Hart, The British Bulldog & Vader) (w/Jim Cornette) vs. The People's Posse (Ahmed Johnson, Shawn Michaels & Sycho Sid) (w/Jose Lothario)
Almeno il main event è di ottima qualità, è intenso quanto serve per garantire una sfida coinvolgente. Un po’ tutti i lottatori hanno spazio sul ring, il divertimento non manca per gli spettatori e il risultato rimane aperto. Nel finale Vader schiena Shawn Michaels dopo 24 minuti e 32 secondi. 8.5/10, un ottimo main event, uno fra i migliori 3 contro 3 visti nella federazione. Non mancano le sorprese e Vader emerge come il lottatore più adatto per essere lanciato nel main event.

Scatta la classica rissa a sfida conclusa, dove i ‘buoni’ si prendono la rivincita mettendo in fuga il Camp Cornette.


Voto finale: 4.5/10, è un evento ignorabile, ma ci sono due buonissimi match. Il main event è divertente e vede tutti e sei i lottatori svolgere un ottimo lavoro sul ring, al punto che sono quasi 25 minuti di intrattenimento e buon Wrestling. Steve Austin contro Marc Mero è un’altra sfida apprezzabile. Purtroppo il resto non è buono e non ci sono sfide titolate a tenere alto l’interesse. Quindi è un evento atipico, focalizzato più sul ring che all’esterno, con sole cinque sfide. Non me la sento di bocciarlo in pieno, ma di sicuro mi riesce difficile raccomandarlo proprio perché è veramente inutile e può essere saltato. Inoltre, Goldust contro Undertaker è un brutto match con un finale abbastanza ridicolo.

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