martedì 6 giugno 2017

Recensione Raw episodio 167 (08 luglio 1996)

Recensione Raw 167
08 luglio 1996 da Green Bay (Winsconsin)
Durata show: 48:28
Raw 167 su WWE Network http://network.wwe.com/video/v37230905
Rating: 2.5 (vs Nitro #43: 3.5)

Lo show è in concorrenza con Nitro subito dopo Bash at the Beach ’96. E se l’altro show può vantare un momento di incredibile popolarità riguardante il ritorno di Hulk Hogan, Raw si apre con Gorilla Monsoon che annuncia la sospensione di Ultimate Warrior, per aver mancato le apparizioni negli show. Viene comunque detto che la sospensione potrebbe essere bloccata in qualsiasi momento… ma Warrior non tornerà più a lottare in WWF. Insomma, non proprio il migliore annuncio da contrapporre alla popolarità che sta ottenendo Nitro.

Owen Hart (w/Jim Cornette) vs. The Ultimate Warrior
Il match viene presentato come ‘l’ultima apparizione di Ultimate Warrior’, quindi il problema della sospensione viene rigirato come un’occasione imperdibile di vederlo in azione. Vi lascio il mio parere: non è imperdibile, anzi, da un lato è pure un bene che Warrior sia stato sospeso perché avrebbe affossato altri lottatori. Owen Hart fa il possibile per rendere la sfida migliore, ma non c’è molto da fare, è un match mediocre. British Bulldog interviene per salvare Hart e causa una vittoria per squalifica a Warrior. 5/10, come già detto, niente di speciale, anzi, mi dispiace vedere Owen Hart subire così tanto con i suoi attacchi che sembrano inefficaci.

Warrior da solo tiene a bada sia Owen Hart che British Bulldog, ma arriva Vader ad attaccarlo, poi connette con la Vader Bomb dalla terza corda.

Brian Pillman si presenta in stampelle durante l’ingresso di Savio Vega, ma viene tenuto a distanza e costretto a rientrare nel backstage.

Justin Bradshaw (w/Uncle Zebekiah) vs. Savio Vega
Questo match sicuramente è utile per la carriera di Bradshaw, mostrando le sue abilità nelle risse sul piano fisico. Considerato che è un match lungo, sui 15 minuti, c’è all’interno un’intervista al telefono a Mr. Perfect, ma cade subito durante la pubblicità. Vega riesce a ottenere la vittoria per schienamento con parecchie difficoltà. 6.5/10, un match adatto a lanciare Bradshaw e tenere Savio Vega in una posizione importante. Non se lo ricorderà nessuno ma ha svolto bene il suo obiettivo.

Bradshaw attacca Savio Vega a sfida conclusa e si prende la sua rivincita.

Shawn Michaels e Ahmed Johnson, entrambi possessori di cinture, sono insieme nel backstage. È divertente sentire Shawn Michaels ironizzare su Billy Gunn, mentre Johnson dice giusto poche parole su Bart Gunn.

Camp Cornette (The British Bulldog & Vader) (w/Diana Hart-Smith & Jim Cornette) vs. The Godwinns (Henry O. Godwinn & Phineas I. Godwinn) (w/Hillbilly Jim)
Se non fosse per il Camp Cornette sarebbe una sfida pessima, invece Vader e British Bulldog sono scatenati in un match dove sono i protagonisti. Nel finale arrivano a dominare per poi vincere per schienamento. 6-/10, probabilmente un match che non ha senso da mettere nel main event di uno show, ma almeno non è tremendo da seguire anche se dura un po’ troppo.

Jim Cornette è di buon umore perché Ultimate Warrior è stato sospeso, ma Shawn Michaels e Ahmed Johnson hanno una sorpresa come terzo uomo della squadra… Sycho Sid, che al microfono è ancora più incomprensibile di Johnson. Cornette appare disperato.


Voto finale: 4/10, mi dispiace essere negativo sulla puntata, ma tranne per il segmento finale di due minuti è una perdita di tempo, e solo per due ragioni: il carisma di Jim Cornette e il ritorno di Sycho Sid, stavolta schierato con Shawn Michaels. Se la sfida migliore è Justin Bradshaw contro Savio Vega allora c’è ben poco di cui accontentarsi. Ultimate Warrior ha la sua conclusione della carriera in federazione ed è abbastanza amara visto che era considerato una stella di primo piano. Raw è in un momento difficile, proprio quando Nitro sta avendo delle storie interessanti, capaci di attirare attenzione, e lottatori più famosi. Raw potrebbe contrattaccare con Bret Hart, ma non lo si vedrà per parecchio tempo.

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