Recensione WWE Summerslam 2002
25 agosto 2002 da Uniondale
(New York)
Durata show: 2 ore e 42 minuti
Il pay per view più importante dell’estate ha una card di
tutto rispetto, che si focalizza su un undercard di altissimo livello sul ring
per poi giocarsi il potenziale delle stelle nella fase finale.
Kurt Angle
vs. Rey Mysterio
Voto: 8/10. Un’ottima sfida d’apertura fra due
lottatori che mischiano bene i loro stili di lotta. L’agilità di Rey Mysterio è
impressionante nel 2002, Angle continua a tirar fuori ottime prestazioni. Nel
finale Angle fa cedere Rey dopo 9 minuti e 25 secondi. Spettacolare.
Chris Jericho vs. Ric Flair
Voto: 7-/10. Un buon match che vede Jericho protagonista di
molte azioni. Purtroppo diventa parecchio caotico nel finale, dove Jericho fa
cedere Flair ma lui tiene le corde, non viene conteggiato ed è lui a far cedere
Y2J dopo 10 minuti e 25 secondi. Una sfida più lenta e psicologica della
precedente. È un peccato vedere Jericho perdere così tante sfide importanti.
Eddie Guerrero vs. Edge
Voto: 8/10. Sono un grande fan di entrambi i lottatori, in
particolare Edge prima dell’infortunio del 2003 è stato un wrestler eccellente
sul ring nelle performance, dando spesso il massimo. Guerrero è in un periodo
davvero carismatico, dove pare azzeccare tutto ciò che fa. Il match è molto
buono ed è Edge a vincere per schienamento in 11 minuti e 44 secondi. Una sfida
spesso dimenticata che sa intrattenere bene.
WWE World Tag Team Titles: Christian & Lance Storm (c)
vs. Booker T & Goldust
Voto: 6/10. Sfida decisamente standard che pare fare
affidamento ai classici “dogmi” dei tag team. Gli Un-American sono scorretti,
si nota che non sono due team molto affiatati ma c’è il tentativo di fare una
buona sfida, secondo me riuscito solo a metà. Infatti nel finale interviene
Test e permette a Christian di ottenere la vittoria per schienamento dopo 9
minuti e 40 secondi, così lui e Lance Storm rimangono campioni. Lento e noiosetto,
ma c’è comunque l’impegno dei partecipanti.
WWE Intercontinental Title: Chris Benoit (c) vs. Rob Van Dam
Voto: 7-/10. Sfida dove Chris Benoit rappresenta Smackdown e
RVD rappresenta Raw. Mi aspettavo molto di più da questo confronto, lungo ma
soporifero. Sia chiaro, con Benoit e Van Dam è difficile annoiarsi, ma ci sono
molte fasi dove non sembrano proprio riuscire a intrecciare i loro stili,
vedere RVD provare mosse di sottomissione è fuori dal suo repertorio ideale.
Sicuramente è una sfida che sul momento va bene ma che viene facilmente
dimenticata, RVD riesce a vincere per schienamento in 16 minuti e 30 secondi,
portando la cintura intercontinentale a Raw. Con il giusto ritmo sarebbe potuto
uscire un match nettamente migliore.
The
Undertaker vs. Test
Voto: 5/10. Non ho mai avuto in simpatia gli
Un-American, Test pare davvero demotivato, è qui che si capisce che non poteva
andare oltre un certo status, infatti per Undertaker è una sfida abbastanza
facile, che vince in 8 minuti e 10 secondi. Purtroppo anche qui c’è da
annoiarsi ed è il peggior match dell’evento.
Triple H vs.
Shawn Michaels [Unsanctioned Match]
Voto: 9.5/10. Questa è una sfida costruita a perfezione, il
grande ritorno di Shawn Michaels dopo l’infortunio del ’98. Da amici ad
acerrimi rivali quando stavano per riformare la Degeneration-X, in pratica
Triple H è già il lottatore più fischiato dal pubblico nel 2002 mentre HBK
insegue il sogno di tornare a lottare in modo stabile. Si tratta senza ombra di
dubbio di uno dei miei match preferiti di sempre, una sfida colossale con
grande intensità e una brutalità forse eccessiva ma necessaria per far sentire
il match sempre acceso. Shawn Michaels subisce ogni sorta di danno, però
continua a rialzarsi. Triple H subisce un Superkick con la sedia vicina alla
faccia e subisce grossi danni. Nel finale Michaels ribalta un Pedigree e
schiena HHH dopo 27 minuti e 50 secondi. Un grande conclusione per un match
veramente bello. La lentezza eccessiva è l’unica ragione per cui non riesco a
dargli un 10 completo, ma è pur sempre un Must See e l’inizio di una lunga
serie di match durata per parecchi anni.
Non c’è nemmeno il tempo di festeggiare che Triple H usa il
martellone per colpire HBK alla schiena, atterrandolo e costringendolo
all’intervento dei paramedici.
WWE
Undisputed World Heavyweight Title: The Rock (c) vs. Brock Lesnar (w/Paul
Heyman)
Voto: 8/10. Il titolo Undisputed è alla sua ultima
apparizione, poi si passerà ai titoli individuali divisi per roster. Si tratta
dell’ultima sfida in pay per view di The Rock nel 2002. Dalla prossima volta
sarà conosciuto come una star di Hollywood ma al momento di questa sfida è
ancora uno dei maggiori trascinatori della WWE. Il match riesce bene, il
coinvolgimento di Heyman come manager è ottimo, Lesnar sembra davvero
inarrestabile. C’è una parte che ho apprezzato molto, cioè i due wrestler si
alzano di scatto allo stesso momento. Tutto riesce bene e nel finale Lesnar
vince per schienamento in modo pulito dopo 15 minuti e 58 secondi, conquistando
così la cintura Undisputed che diventerà a breve il WWE Title a Smackdown.
Sicuramente un buon match per chiudere questo evento.
Voto finale: 9/10, ci troviamo di fronte a uno fra gli
eventi più belli della storia della WWE. Al di là delle considerazioni
individuali sui match, ci sono tante ragioni per vederlo e stili di lotta per
ogni genere di fan. Il ritorno di Shawn Michaels sul ring contro Triple H è
epico e nettamente superiore alle aspettative che si potevano avere per un
rientro dopo un infortunio così lungo. Un gran bel match che sa regalare
emozioni e che ha una degna conclusione. Il main event vede finire il breve
regno di The Rock contro la Next Big Thing, Brock Lesnar. Il wrestler, che ha
debuttato da pochi mesi, sale già in cima alla federazione come campione
indiscusso. Tappe bruciate? Forse, ma è sicuramente un uomo che ha dedicato la
sua vita a stupire la gente ottenendo traguardi ambiziosi. Con due cinture
mondiali divise nei roster Brock Lesnar non ha poi potuto essere il campione
unico della federazione, ma almeno a Smackdown ha potuto esercitare il suo
dominio. L’intero evento è costellato da sfide buone o addirittura ottime, Edge
contro Eddie Guerrero e Rey Mysterio contro Kurt Angle sono fantastiche, il
tipico esempio di un periodo dorato per Smackdown. Chris Benoit contro Rob Van
Dam ha molto potenziale ma i due stili di lotta non riescono a spingere verso
un match grandioso, tuttavia rimane buono. Purtroppo Undertaker contro Test non
riesce a dare il meglio, forse proprio perché è il suo avversario a mostrare
pecche gravissime che nel giro di poco tempo lo porteranno a finire fuori dalla
federazione. Spesso dimenticato ma presente, Chris Jericho contro Ric Flair è
buono ma con un finale forse ingiusto per ciò che si era visto. Summerslam 2002
risulta così uno di quegli eventi “da vedere assolutamente”, non solo una fra
le migliori edizioni di Summerslam ma pure uno dei pay per view migliori della
storia della WWE. Si è trattato di un anno strano, con molti addii, prima
quello di Steve Austin e Hulk Hogan, a breve anche quello di The Rock, ma è già
presente la generazione dei lottatori che avrebbero scritto la storia degli
anni seguenti. In particolare, il ritorno riuscito di Shawn Michaels
dall’infortunio è sempre una di quelle storie che danno speranza e fanno
conoscere un wrestler storico alla generazione seguente.
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