giovedì 7 gennaio 2021

Recensione WWE Summerslam 2002 (25 agosto 2002)

 Recensione WWE Summerslam 2002

25 agosto 2002 da Uniondale (New York)

Durata show: 2 ore e 42 minuti

 

Il pay per view più importante dell’estate ha una card di tutto rispetto, che si focalizza su un undercard di altissimo livello sul ring per poi giocarsi il potenziale delle stelle nella fase finale.

 

Kurt Angle vs. Rey Mysterio

Voto: 8/10. Un’ottima sfida d’apertura fra due lottatori che mischiano bene i loro stili di lotta. L’agilità di Rey Mysterio è impressionante nel 2002, Angle continua a tirar fuori ottime prestazioni. Nel finale Angle fa cedere Rey dopo 9 minuti e 25 secondi. Spettacolare.

 

Chris Jericho vs. Ric Flair

Voto: 7-/10. Un buon match che vede Jericho protagonista di molte azioni. Purtroppo diventa parecchio caotico nel finale, dove Jericho fa cedere Flair ma lui tiene le corde, non viene conteggiato ed è lui a far cedere Y2J dopo 10 minuti e 25 secondi. Una sfida più lenta e psicologica della precedente. È un peccato vedere Jericho perdere così tante sfide importanti.

 

Eddie Guerrero vs. Edge

Voto: 8/10. Sono un grande fan di entrambi i lottatori, in particolare Edge prima dell’infortunio del 2003 è stato un wrestler eccellente sul ring nelle performance, dando spesso il massimo. Guerrero è in un periodo davvero carismatico, dove pare azzeccare tutto ciò che fa. Il match è molto buono ed è Edge a vincere per schienamento in 11 minuti e 44 secondi. Una sfida spesso dimenticata che sa intrattenere bene.

 

WWE World Tag Team Titles: Christian & Lance Storm (c) vs. Booker T & Goldust

Voto: 6/10. Sfida decisamente standard che pare fare affidamento ai classici “dogmi” dei tag team. Gli Un-American sono scorretti, si nota che non sono due team molto affiatati ma c’è il tentativo di fare una buona sfida, secondo me riuscito solo a metà. Infatti nel finale interviene Test e permette a Christian di ottenere la vittoria per schienamento dopo 9 minuti e 40 secondi, così lui e Lance Storm rimangono campioni. Lento e noiosetto, ma c’è comunque l’impegno dei partecipanti.

 

WWE Intercontinental Title: Chris Benoit (c) vs. Rob Van Dam

Voto: 7-/10. Sfida dove Chris Benoit rappresenta Smackdown e RVD rappresenta Raw. Mi aspettavo molto di più da questo confronto, lungo ma soporifero. Sia chiaro, con Benoit e Van Dam è difficile annoiarsi, ma ci sono molte fasi dove non sembrano proprio riuscire a intrecciare i loro stili, vedere RVD provare mosse di sottomissione è fuori dal suo repertorio ideale. Sicuramente è una sfida che sul momento va bene ma che viene facilmente dimenticata, RVD riesce a vincere per schienamento in 16 minuti e 30 secondi, portando la cintura intercontinentale a Raw. Con il giusto ritmo sarebbe potuto uscire un match nettamente migliore.

 

The Undertaker vs. Test

Voto: 5/10. Non ho mai avuto in simpatia gli Un-American, Test pare davvero demotivato, è qui che si capisce che non poteva andare oltre un certo status, infatti per Undertaker è una sfida abbastanza facile, che vince in 8 minuti e 10 secondi. Purtroppo anche qui c’è da annoiarsi ed è il peggior match dell’evento.

 

Triple H vs. Shawn Michaels [Unsanctioned Match]

Voto: 9.5/10. Questa è una sfida costruita a perfezione, il grande ritorno di Shawn Michaels dopo l’infortunio del ’98. Da amici ad acerrimi rivali quando stavano per riformare la Degeneration-X, in pratica Triple H è già il lottatore più fischiato dal pubblico nel 2002 mentre HBK insegue il sogno di tornare a lottare in modo stabile. Si tratta senza ombra di dubbio di uno dei miei match preferiti di sempre, una sfida colossale con grande intensità e una brutalità forse eccessiva ma necessaria per far sentire il match sempre acceso. Shawn Michaels subisce ogni sorta di danno, però continua a rialzarsi. Triple H subisce un Superkick con la sedia vicina alla faccia e subisce grossi danni. Nel finale Michaels ribalta un Pedigree e schiena HHH dopo 27 minuti e 50 secondi. Un grande conclusione per un match veramente bello. La lentezza eccessiva è l’unica ragione per cui non riesco a dargli un 10 completo, ma è pur sempre un Must See e l’inizio di una lunga serie di match durata per parecchi anni.

Non c’è nemmeno il tempo di festeggiare che Triple H usa il martellone per colpire HBK alla schiena, atterrandolo e costringendolo all’intervento dei paramedici.

 

WWE Undisputed World Heavyweight Title: The Rock (c) vs. Brock Lesnar (w/Paul Heyman)

Voto: 8/10. Il titolo Undisputed è alla sua ultima apparizione, poi si passerà ai titoli individuali divisi per roster. Si tratta dell’ultima sfida in pay per view di The Rock nel 2002. Dalla prossima volta sarà conosciuto come una star di Hollywood ma al momento di questa sfida è ancora uno dei maggiori trascinatori della WWE. Il match riesce bene, il coinvolgimento di Heyman come manager è ottimo, Lesnar sembra davvero inarrestabile. C’è una parte che ho apprezzato molto, cioè i due wrestler si alzano di scatto allo stesso momento. Tutto riesce bene e nel finale Lesnar vince per schienamento in modo pulito dopo 15 minuti e 58 secondi, conquistando così la cintura Undisputed che diventerà a breve il WWE Title a Smackdown. Sicuramente un buon match per chiudere questo evento.

 

Voto finale: 9/10, ci troviamo di fronte a uno fra gli eventi più belli della storia della WWE. Al di là delle considerazioni individuali sui match, ci sono tante ragioni per vederlo e stili di lotta per ogni genere di fan. Il ritorno di Shawn Michaels sul ring contro Triple H è epico e nettamente superiore alle aspettative che si potevano avere per un rientro dopo un infortunio così lungo. Un gran bel match che sa regalare emozioni e che ha una degna conclusione. Il main event vede finire il breve regno di The Rock contro la Next Big Thing, Brock Lesnar. Il wrestler, che ha debuttato da pochi mesi, sale già in cima alla federazione come campione indiscusso. Tappe bruciate? Forse, ma è sicuramente un uomo che ha dedicato la sua vita a stupire la gente ottenendo traguardi ambiziosi. Con due cinture mondiali divise nei roster Brock Lesnar non ha poi potuto essere il campione unico della federazione, ma almeno a Smackdown ha potuto esercitare il suo dominio. L’intero evento è costellato da sfide buone o addirittura ottime, Edge contro Eddie Guerrero e Rey Mysterio contro Kurt Angle sono fantastiche, il tipico esempio di un periodo dorato per Smackdown. Chris Benoit contro Rob Van Dam ha molto potenziale ma i due stili di lotta non riescono a spingere verso un match grandioso, tuttavia rimane buono. Purtroppo Undertaker contro Test non riesce a dare il meglio, forse proprio perché è il suo avversario a mostrare pecche gravissime che nel giro di poco tempo lo porteranno a finire fuori dalla federazione. Spesso dimenticato ma presente, Chris Jericho contro Ric Flair è buono ma con un finale forse ingiusto per ciò che si era visto. Summerslam 2002 risulta così uno di quegli eventi “da vedere assolutamente”, non solo una fra le migliori edizioni di Summerslam ma pure uno dei pay per view migliori della storia della WWE. Si è trattato di un anno strano, con molti addii, prima quello di Steve Austin e Hulk Hogan, a breve anche quello di The Rock, ma è già presente la generazione dei lottatori che avrebbero scritto la storia degli anni seguenti. In particolare, il ritorno riuscito di Shawn Michaels dall’infortunio è sempre una di quelle storie che danno speranza e fanno conoscere un wrestler storico alla generazione seguente.

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