martedì 13 agosto 2019

Recensione WWE Summerslam 2019 (12 agosto 2019)


Recensione WWE Summerslam 2019
12 agosto 2019 da Toronto (Canada)
Durata show: 3:27:47

Summerslam si presenta con una card dal potenziale medio-alto, tutto sommato il mio interesse riguardava la maggior parte dei match presenti. La sorpresa è in una durata inferiore a quella che mi aspettavo, stavolta non ci si avvicina nemmeno alle 4 ore.

WWE RAW Women's Title: Becky Lynch (c) vs. Natalya [Submission Match]
Voto: 7/10. Sfida di sottomissione che mette a confronto due lottatrici che sembrano aver preso direzioni diverse in carriera. Natalya fa del suo meglio, e si vede una sfida combattuta e interessante. Nonostante questo ha dei cali di ritmo ed è abbastanza breve, con la vittoria di Becky per sottomissione dopo 12 minuti e 35 secondi. Purtroppo questo regno di Becky non ha lo spazio che meriterebbe, non è nella posizione migliore come sfida di apertura di Summerslam.

Dolph Ziggler vs. Goldberg
Squash. Okay, Ziggler ci ha provato! Dopo qualche insulto ricevuto, Goldberg arriva, subisce un Superkick e annienta subito Dolph in 1 minuto e 50 secondi. Finita qui? Certo che no! Ziggler rincara la dose e subisce una nuova Spear. Poi avviene lo stesso segmento e stavolta Da Man lo finisce con una terza Spear. Nessuna pietà per Ziggler in questa sfida.

WWE United States Title: AJ Styles (w/Karl Anderson & Luke Gallows) (c) vs. Ricochet
Voto: 7.5/10. Anche se non c’è la stessa qualità della loro sfida precedente a luglio, questo è un ottimo match! Lo spettacolo è assicura con manovre riversate e un buon lavoro seppure classico di Anderson e Gallows a bordo ring. Devo ammettere che il nuovo vestiario di Ricochet distrae un po’ perché dà troppo nell’occhio, ma si arriva a quello spettacolo che questi due wrestler sanno regalare. AJ vince per schienamento in 13 minuti, rimanendo campione. Il finale è ottimo e di grande impatto.

WWE SmackDown Women's Title: Bayley (c) vs. Ember Moon
Voto: 6.5/10. Non sono colpito in alcun modo dalla sfida nonostante abbia sempre apprezzato Ember Moon e sono felice di vederla in lotta per il titolo. Bayley stavolta riesce a vincere senza troppi dubbi dopo 9 minuti e 57 secondi. Okay, anche se è una sfida nel mezzo dell’evento, facilmente dimenticabile.

Kevin Owens vs. Shane McMahon
Voto: 5/10. Mi è difficile valutare una sfida che è più un segmento che un match. Elias è lo Special Enforcer (talvolta pure arbitro speciale) in modo da favorire Shane, ma Owens resiste alle scorrettezze e riesce comunque a stordire McMahon con la Stunner e vincere per schienamento in 9 minuti e 20 secondi. Comprendo benissimo che questa è una vittoria che valorizza Owens, però non è piacevole da seguire anche se il finale è appagante e stavolta non ci sono amarezze o colpi scorretti.

Charlotte Flair vs. Trish Stratus
Voto: 8/10. Trovo eccellente Trish pure oggi, non appare fuori forma, anzi, è ancora competitiva e spinge Charlotte a dare il meglio di sé. Infatti questo è davvero un buon match, epico e con un buon uso della psicologia del ring, con le avversarie che fanno di tutto per trionfare anche a costo di mettere in crisi la rivale. Charlotte vince per schienamento dopo 16 minuti e 40 secondi. Finora questa è la sfida più adatta per essere a Summerslam, perché anche fra altri 5 o 10 anni sarà sempre piacevole da rivedere.

WWE Title: Kofi Kingston (c) vs. Randy Orton
Voto: 5.5/10. Ero felice di vedere Kofi in cima alla federazione a Wrestlemania, ma oggi mi chiedo se un regno lungo per lui sia davvero la scelta più adatta. Non ci sono stati match veramente buoni in pay per view da quando è diventato campione e la maggior parte delle volte sembra faticare tantissimo anche solo per apparire come un degno campione. Questa sfida poi ha il problema di essere troppo lunga, non è una questione di minutaggio ma di lentezza generale. Si arriva a un match sufficiente ma deludente, che non ha quella marcia in più che ci si aspetterebbe in un grande evento. Il finale mi porta a valutarlo meno di quanto meritava in precedenza, perché si conclude con un doppio conteggio fuori dopo 16 minuti e 45 secondi quando Kofi perde la pazienza e aggredisce Orton all’esterno. Purtroppo è davvero una conclusione pessima per evitare un vincitore al loro primo match per il titolo, il pubblico critica fortemente tutto questo.

Kofi Kingston attacca Randy Orton con una Kendo Stick per debilitarlo.

Finn Balor vs. The Fiend/Bray Wyatt
Squash. Bray Wyatt debutta sul ring come The Fiend… ed è inquietante! Al momento sembra davvero un’idea riuscita. Lui arriva, annienta Balor e lo sottomette in 3 minuti e 25 secondi. I fan urlano “that was awesome” in segno di apprezzamento, in effetti è la parte migliore di Summerslam finora.

WWE Universal Title: Brock Lesnar (w/Paul Heyman) (c) vs. Seth Rollins
Voto: 7.5/10. Intensità è la parola chiave della sfida. Tante manovre risolutive, colpi duri, una Frog Splash di Rollins sul tavolo esterno al ring. Insomma, non manca la distruzione e c’è pure lo spettacolo, anche se essendo così frenetica viene a mancare un po’ di psicologia. Però a compensare ci sono le facce divertite di Heyman, talvolta quelle preoccupate. Questo è un grande momento per Seth Rollins, che schiena Brock Lesnar in modo pulito dopo 13 minuti e 25 secondi, conquistando nuovamente la cintura universale. Main event riuscito ma non indimenticabile, per fortuna piacevole quanto serve per essere considerato più che buono.

Voto finale: 6.5/10, con sole due sfide sotto la sufficienza e un solo “Must See” fra Trish Stratus e Charlotte Flair, Summerslam 2019 è un evento sufficiente, o anche qualcosa in più di questo, capace di divertire ma in alcuni momenti anche di far imbestialire i fan nell’arena di Toronto, specialmente durante il match fra Randy Orton e Kofi Kingston con una conclusione che non è stata apprezzata da nessuno. Invece il match fra Brock Lesnar e Seth Rollins è molto buono e rappresenta l’unico cambio di titolo di tutto l’evento. Stranamente Summerslam non appare risolutivo su questo, generalmente è un evento dove i cambi di titolo hanno il loro peso, ma qui ce n’è uno solo, nel match più importante. Il ritorno di Goldberg è gestito in modo accettabile, sempre meglio che farlo lottare per più di 10 minuti. La versione The Fiend di Bray Wyatt è un successo, AJ Styles contro Ricochet risulta buono ma non a pieno potenziale. Fra le delusioni c’è di sicuro Kevin Owens contro Shane McMahon, o forse non ha mai avuto una chance di essere un match interessante.

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